Raffaella Bianchi per “Il Cittadino”, 31 luglio 2020, pp. 1 e 8.
L’iniziativa. Alla Faustina un corso di nuoto con lo Sporting per una ventina di ragazzi stranieri in difficoltà.
Soddisfatti i promotori di Famiglia Nuova, Pleiadi e Cpia: «Utile pensando a quanti si tuffano in Adda senza consapevolezza»
Ci sono le due ragazze per le quali indossare il costume è stato già un bel passaggio; c’è chi viene dal Pakistan e aveva un bel rapporto con l’acqua; chi invece è nato in Africa e con l’acqua ha avuto solo eventi a dir poco traumatici. Se lo sport funziona come mezzo di integrazione, alla piscina Faustina di Lodi si è appena attuato un primo progetto speciale: quello con una ventina di ragazzi dai 16 ai 18 anni, sia minori stranieri non accompagnati sia giovanissimi che abitano a Lodi con la famiglia e frequentano i corsi del Centro provinciale istruzione adulti per conseguire la terza media. Qualcuno viene dalle “case verso l’autonomia” gestite dalle cooperative Pleiadi e Famiglia Nuova, quest’ultima con Casa Eg.
«Abbiamo stabilito due gruppi, uno in vasca media per superare la paura dell’acqua, l’altro in vasca grande a perfezionare il nuoto con qualche progresso tecnico – spiega Elena Occhioni, una delle coordinatrici di Sporting Lodi –. I ragazzi hanno avuto sei ingressi allo spazio estivo e, all’interno di questi, quattro lezioni strutturate nelle vasche al coperto. Un bel progetto che la nostra società ha subito accolto e che speriamo possa avere un seguito.
Queste sono fasce che, per tanti motivi, purtroppo vedono lo sport solo col binocolo».
Afferma Tommaso Corvi, educatore di Famiglia Nuova: «Per i minori stranieri non accompagnati il rapporto con l’acqua, nella migliore delle ipotesi, è tutto da costruire. Se per tutti noi è importante l’attività fisica e per i ragazzi durante il Covid la chiusura ha voluto dire anche impossibilità di socializzazione, per i giovanissimi che seguiamo tutto questo è amplificato. Lo Sporting Lodi ci ha fatto un prezzo buono, che non è da tutti in questi tempi. E qui i ragazzi hanno appreso competenze di base, banalmente possiamo dire che hanno imparato a galleggiare: è già tanto, pensando a quanti d’estate si buttano in Adda senza consapevolezza. Qui hanno respirato un clima di fiducia, collaborazione e organizzazione. Le capacità di ognuno sono state accolte e valorizzate per quanto ciascuno poteva fare».
La proposta fa parte del progetto “Behind the blackboard” finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” e che vede capofila “Famiglia Nuova” accanto a ventitré partner del Lodigiano tra pubblico e privato. In questo caso, fulcro è stata Silvia Vistarini, insegnante al Cpia di Lodi.
E poi ci sono Ivan Avanzi e Valentina Rossi dell’équipe Educativa di strada, Selene Migliorato delle Pleiadi, Manuel Aloise e Alessandra Papis di Casa Eg di Famiglia Nuova.
«Quando abbiamo fatto la proposta ai ragazzi, hanno detto di sì tutti», spiega Alessandra Papis. Prosegue Elena Occhioni: «La prima volta allo spazio esterno sono rimasti seduti sul bordo. Poi hanno fatto la lezione in vasca coperta. Già dalla seconda volta però è stato bello vederli nello spazio esterno rifare da soli le cose che avevano imparato nella prima lezione».
I sorrisi adesso abbondano tra i giovanissimi a bordo piscina, più rilassati nel rapporto con l’acqua. Fa notare Tommaso Corvi: «Il coinvolgimento dell’educativa di strada ci permette di contare su un ponte tra un ambiente più strutturato e il “fuori”, dove magari i ragazzi incontreranno ancora gli educatori. Grazie allo Sporting Lodi hanno appreso le basi e chissà che un domani possano guardare anche verso una società sportiva. Questa prova è ancora più importante in quanto ha dato possibilità di frequentare uno sport anche a chi economicamente non ce la fa. Solo un flash: tutti hanno svolto le necessarie visite mediche per i certificati, che potranno presto tornare utili».