Rossella Mungiello per “Il CIttadino”, 4 ottobre 2024, p. 7
La rassegna. Ricco programma dall’8 al 12 ottobre tra momenti di confronto, arte e cinema
Combattere lo «stigma» della malattia mentale, ma anche rimettere al centro la persona in tutta la sua complessità e le sue relazioni A ridosso della Giornata mondiale per la salute mentale, torna, per l’11esima edizione, Caleidoscopio Fest – I colori della Mente, promosso da Curiosamente, Famiglia Nuova, Noesi, Genitori Tosti in Tutti i Posti e il patrocinio di Asst Lodi, Comune di Lodi, Csv Lombardia Sud Est, Famiglie in Rete, Fondazione Onda, Provincia di Lodi, Teatro
Alle Vigne, U.R.A.Sa. M Lombardia.
Ieri mattina la presentazione del ricco programma in agenda tra l’8 e il 12 ottobre nel capoluogo. Dall’arte al cinema agli approfondimenti, tanti gli eventi nel cartellone per esplorare e comprendere (tutto il dettaglio sul sito www.curiosamente.net, ma gli eventi del 10 ottobre si terranno nella sede di Famiglia Nuova rispetto a quanto indicato nel programma e solo “L’arte di restare umani” sarà accessibile da remoto).
“Abitare la persona” è il titolo dell’edizione 2024 e «l’obiettivo del festival è stimolare l’attenzione e invitare le persone a esplorare alcune delle condizioni dello stare con l’Altro che è diverso, per abitare lo spazio della persona, sia interiore sia esteriore, senza invaderlo, riconoscendo i confini reciproci senza ergere barriere, imparare a intrecciare cura e relazioni, con l’umanità che ogni persona ha in sé», ha detto Anna Garbelli, presidente di Curiosamente, accanto a Elisa Locatelli vicepresidente di Famiglia Nuova, Enrico Battini, coordinatore Area Adulti Ambito Sociale, Michele Monticelli, del centro di psicologia e psicoterapia Noesi.
«Per noi, come Asst, tramite il nostro dipartimento di salute mentale, esserci è essenziale – ha chiarito il direttore generale dell’Asst di Lodi, Guido Grignaffini – : nell’ambito della Giornata mondiale della salute mentale uno dei temi ancora aperti è quello di combattere lo stigma. La malattia mentale non si cura solo con le terapie farmacologiche, anche l’arte è una forma di terapia, come peraltro diceva Basaglia, di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla nascita, per tirare fuori le emozioni della persona, assicurarne l’empowerment, favorire il dialogo. Nella cura anche favorire il reinserimento nei contesti, lavorativi, scolastici, è essenziale ». «Far conoscere la malattia mentale, arrivare velocemente alla diagnosi, intercettare i segnali precocemente, assicurare un supporla to alla famiglia sono tutti piani d’azione – ha aggiunto la direttrice sanitaria Silvana Cirincione – : come Asst lavoriamo per promuovere l’attenzione nei confronti della malattia, ma anche per portare questo sentire nelle case di comunità e per favorire il rapporto tra medici di medicina generale e specialisti».
A portare il saluto della Provincia di Lodi, Fabio Francione, mentre per il Comune di Lodi è intervenuta l’assessore al Welfare Simonetta Pozzoli, che ha parlato del festival come di «punto importante sulla salute mentale, un osservatorio, ma anche uno stimolo che, nel tempo, ha saputo coinvolgere tanti soggetti, diventando un presidio culturale».
A rimarcare l’importanza del collegamento con i giovani la dottoressa Maria Marasco, del dipartimento di salute mentale e dipendenze, che ha ricordato anche il lavoro «per far sì che l’altro portatore di disagio sia visto sempre come soggetto dignitoso e che sia siano gli stessi pazienti a riconoscere la propria dignità e a pretenderla».