Qualcosa è accaduto o sta accadendo in Italia se abbiamo perso 5 posizioni, dal 41° al 46° nell’elenco dei paesi del mondo secondo l’indice che qualifica la libertà di stampa e dei giornalisti.
Questi gli indicatori che producono il risultato, pluralismo: le diversità di voci e opinioni nei media; indipendenza dei media: quanto i media sono liberi da influenze esterne; ambiente e autocensura: le condizioni in cui i giornalisti operano; struttura legislativa: le leggi che regolano i media; trasparenza e infrastrutture: l’accesso alle informazioni e le risorse disponibili. Il senato Italiano ha approvato il DDL Nordio con l’emendamento Costa, una legge bavaglio per i giornalisti. Ho appena visto al tg nazionale e regionale il comunicato dei giornalisti televisivi RAI, aderenti all’USIGRAI, molto efficace il video comunicato, che annunciano per domani un’astensione dal lavoro di servizio pubblico: convincenti le motivazioni; poi la replica del servizio pubblico, un elenco di parole, illeggibile contro l’efficacia del video di protesta, da vedere, con il ricorso a una comunicazione focalizzata sulla presunta necessità di modernizzazione e di efficientizzazione dell’azienda perché diventi una Digital Media Company…: mai visto prima.
Ancora: il privato che controlla in modo rilevante gli organi di comunicazione, sappiamo, ha un potere enorme, perché può mettere insieme le forze, e unire la comunicazione dei media privati alla comunicazione istituzionale e pubblica, che è già quasi sempre ovvio filo governativa. Se il privato e il pubblico di una sola parte politica sono in netta prevalenza nel gestire gli organi pubblici e privati di comunicazione, se si attaccano i giornalisti e si riduce la loro libertà d’informazione, sono vicini a una facile censura, alla quasi certa propaganda. Leggo ogni giorno 2 quotidiani di tiratura nazionale, e faccio una piccola rassegna stampa il mattino, da il Cittadino, quotidiano di Lodi, e avevo letto alcune notizie relative all’acquisizione della seconda agenzia di stampa italiana, da parte dell’uomo più ricco in Parlamento, che detiene il più alto tasso di assenteismo in aula. No, non è tornato il B., si tratta di un altro uomo che si è fatto da solo, un self made man di destra.
Vedremo fin dove si spinge il Governo e fin dove la Presidente del Consiglio vuole arrivare: abbiamo ottenuto lo stesso colore di alcuni paesi dell’Est europeo, perdendo il colore dell’Europa centro occidentale (già perché quello dell’Europa settentrionale è inarrivabile).
Non vorremo diventare rosso scuro!
Bruno
World Press Freedom Index 2024