Venerdì sera, 21 giugno, a Gubbio, nella stupenda Biblioteca Sperelliana, Famiglia Nuova era tra gli enti che hanno programmato e proposto al pubblico un altro evento di sensibilizzazione in occasione della Giornata mondiale del rifugiato per presentare il SAI della città e riflettere sul tema delle migrazioni con la presentazione del libro Chiusi Dentro. Nel SAI di Gubbio Famiglia Nuova è partner dell’equipe che promuove tutte le attività promosse per il successo dei percorsi di autonomia dei 40 detentori di protezione che sono a rotazione in accoglienza. Dell’Equipe oltre a noi fanno parte Arcisolidarietà, che ha il coordinamento tra le sue funzioni, la cooperativa La Perusia cui spetta l’assistenza legale e l’agenzia di formazione e inserimento lavorativo Frontiera Lavoro. La coordinatrice Barbara Pilati, ha presentato la sua equipe sottolineando le singole abilità professionali degli educatori e delle educatrici che rispondono in modo ampio e specializzato ai requisiti del progetto rendendo reale la progettualità di questo sistema di accoglienza e integrazione che ha nelle proposte di formazione lavorativa e professionale e nell’insegnamento dell’italiano, proprio nelle aule della Biblioteca Sperelliana, i punti di forza. Tra i partecipanti dalla platea, su richiesta di Barbara, Abibou, giovane uomo del Senegal, ha raggiunto il palcoscenico e ci ha fatto dono della sua testimonianza, in un italiano accurato e corretto, dal leggero accento francese: ci ha fatto vedere ciò che i suoi occhi vedono: la bellezza dei giardini di Gubbio per fare un esempio. E ha comunicato la sua felicità di essere in Italia, finalmente protetto. Commozione abbondante per un grande messaggio di forza e di possibilità reali. È stato un momento eccezionale, che auguro di “sentire” a chi si nasconde dietro false paure contro “lo straniero”, alle persone incattivite per impoverimento materiale e culturale, disinformate e mal informate, inaridite dal costante aumento del male di vivere: potrebbero guarire!
Ecco finalmente Alessio, il nostro Alessio, educatore di punta per Famiglia Nuova in questo SAI, che accompagna Luca Rondi, uno degli autori del libro Chiusi Dentro, a cura di RiVolti ai Balcani. L’autore ci ha permesso di guardare dall’alto, in una condizione terza anche rispetto al nostro lavorare ogni giorno con le persone migranti, ciò che caratterizza il “fortino Europa” che si sente attaccato da orde di barbarica memoria, e per lo più non bianche: la paura all’ennesima potenza conduce alla reazione codarda, ma potente e determinata, di produrre un nuovo e peggiorativo atto normativo sulle migrazioni e il diritto all’asilo e al rifugio, da poco approvato in Europa, che è rivolto esclusivamente alla difesa dei confini, delle mura di cinta insomma, minacciando e forse davvero deportando chi osa tentare l’ingresso oltre i confini dei singoli paesi europei, come l’Inghilterra verso il Rwanda o l’Italia verso l’Albania; o creando più centri per l’accoglienza in attesa di accettazione della richiesta di protezione, che saranno considerati territori di frontiera, perché in frontiera i diritti dei migranti diventano ancor meno esigibili; o proseguendo con il progetto di aprire più centri per l’identificazione e l’espulsione. Sono racconti drammatici, già sentiti o letti, ma che scuotono sempre tanto. Da brividi lo sguardo sui sistemi di sbarramento all’ingresso di cui si è dotata l’Europa, l’Italia, che abitiamo.
Per concludere l’autore ci legge le parole di Ousmane Sylla, graffite sulla parete del Cpr in cui si è suicidato poco dopo averle scritte che terminano così: …“Non ne posso più, voglio solo che la mia anima riposi in pace”
È stato un altro momento intenso, di riflessione profonda e di spunti di interesse che non disperderemo, arricchiti da chi è protagonista dei percorsi migratori: mi ha rifocillato umanamente e spiritualmente. Tanti giovani accolgono tanti giovani, ed è una visione di speranza.
Grazie a Famiglia Nuova sempre attiva e impegnata sui temi che contano.
Bruno