Federico Dovera per “Il CIttadino”, 25 novembre 2023, p. 12.
Seppur non con l’insistenza di un tempo, l’Aids è una patologia ancora oggi diffusa nel mondo. Grazie, però, ai progressi della scienza e alle campagne di prevenzione, i numeri oggi sono da un certo punto di vista rassicuranti. Ma c’è da tenere alta la guardia, perché chi si ammala di Aids, potrà si condurre una vita tranquilla, ma non potrà mai guarirvi. È da questi propositi che nasce “Siamo tutti un po’ fuori” spettacolo teatrale promosso nell’ambito della giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, in programma venerdì 1 dicembre. Alle ore 21, sul palco del teatro Alle Vigne, i tre comici Bigno Bignami, Franco Rossi e Giorgio Verduci si impegneranno, in una veste artistica e culturale, a sensibilizzare sul tema. «Intrattenimento ed educazione, insieme, per farci largo tra i giovani.
Questo sarà l’obiettivo dello spettacolo» ha spiegato l’attore Verduci, trovando anche il pieno appoggio dell’assessore alla Cultura Francesco Milanesi presente alla conferenza stampa di presentazione dell’evento. «Importante sarà proporre nelle classi dei nostri istituti giornate ad hoc, un po’ come si faceva negli anni ’90» ha detto Milanesi. Accanto a lui Anna Dedè di Pierre Lodi, sigla che assieme alla Provincia ed al Comune, al Pellicano, alla Cgil, e con il sostegno di Fondazione Bpl, L’Erbolario, Comunità del Lodigiano, Sollicitudo, Famiglia Nuova, Lodi Solidale e Tecnufficio Gari, promuove l’iniziativa.
«Il problema dell’Aids non è sparito, è ancora tra noi» ha sottolineato Dedè, prima di passare la parola a Duccio Castellotti ed Ezio Rana, rispettivamente presidente e segretario generale della Fondazione Bpl: «L’Aids merita rispetto e attenzione. Un livello di adeguatezza di una società si misura anche da quanta importanza dà a queste tematiche».
Presenti, negli spazi della Fondazione, anche il dottor Angelo Regazzetti, direttore Sc Malattie Infettive e Tropicali Asst Lodi e la sua collega dottoressa Maria Chiara Cerri: «L’attenzione su questa tematica è andata scemando, anche grazie agli enormi progressi in campo medico e sanitario, ma esistono ancora dei Paesi in cui il problema è attuale, così come c’è ancora da lavorare per favorire una piena integrazione dei malati. Tutt’ora si fa fatica a stigmatizzare la paura».
Appoggio anche da Elisa Locatelli di Famiglia Nuova e Peppo Castelvecchio del Pellicano, molto sensibili alla tematica.