Cammino veloce per sgranchire il corpo e ordinare pensieri. Stamattina passando sotto un albero vedo il figlio della signora con la quale mi fermo a parlare se la trovo in giardino o alla finestra e che abita la casa al limite del parco del Trasimeno, scendendo verso il lago. L’uomo lo avevo già notato all’andata piegato nell’orto a cogliere i doni verdurieri prima che il sole tolga profumi e forse sapori, ma per non disturbare ero passato rapido e tutto sportivo… Di ritorno decido di augurargli il buon giorno e, dalla scala nelle fronde della pianta in mezzo alle quali si era spostato dall’orto, mi risponde contraccambiando il saluto e l’augurio, chiedendomi se voglio qualcuna delle albicocche che sta cogliendo. Torno indietro qualche passo e con gioia spontanea per la gratitudine del dono, adoro ricevere spontaneamente qualcosa da qualcuno for free, accetto volentieri, allungo il braccio e prendo le 3 albicocche che mi vengono offerte …“almeno queste sono bio”… dice lui. Belle, grandi, sode, arancionine. Ringrazio, chiedo della sua mamma, che con tempra antica mi dice stare bene, e salutando mi riavvio verso casa. Sorriso stampato e cuore riscaldato da un po’ di speranza.
Poi certo la settimana sarà densa di notizie terribili, ennesimi femminicidi, povertà immense, prevaricazioni di diritti acquisiti e non, guerre, devastazioni ambientali e più vicino conflitti personali irrisolti, chiusure egoistiche della mente e del cuore, con sé e con gli altri con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, a casa o nel lavoro.
L’invito che mi rivolgo oggi è di rialzare lo sguardo a un po’ di speranza: anche 3 albicocche possono far riemergere la prospettiva di generosità che ci può far stare meglio in questo tempo del mondo difficile: chiederò ancora come sta una persona quando la incontrerò, riconoscendola; ridurrò la fretta e la fatica che vivo temendo di disturbare o di essere ritenuto ficcanaso se chiedo di lei. Cercherò di superarmi quando tenterò di languire nel dolore irrisolto, e stagnante, perché sento sempre di aver sofferto ingiustamente: probabilmente la persona con cui sono interrotto sta come me.
Guardare avanti, accorgendomi e stando con gli altri, e un po’ più in alto nel “cammin della vita” serve a me, per essere meno disperato e solo…
Auguro a tutte e a tutti di ricevere in dono 3 albicocche un lunedì mattina presto…