Marcia straordinaria della PACE, Perugia-Assisi 24 aprile 2022
Commemorazione alla lapide dei caduti per la Resistenza a Borgo XX Giugno – Perugia 25 aprile 2022
Come i partecipanti ad entrambe le manifestazioni di ieri e di oggi anch’io ho partecipato con spirito diverso: la guerra in corso ai confini dell’Europa ci impaurisce molto, anzi abbiamo paura di esserne coinvolti, di essere “tirati dentro”.
Chi non vuole andare alla guerra è un codardo? E chi vuole andare è un eroe?
Ieri come questa mattina, dai rappresentanti istituzionali e associativi anche di formazione personale opposta, dagli slogan scanditi durante la marcia come dal discorso del sindaco di Perugia, il contenuto più ribadito è stato il dissenso alla guerra. Anzi! I rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e dell’Associazionismo, provenienti da formazioni personali e politiche anche opposte, hanno fatto riferimento al verbo, un termine assoluto, usato all’inizio dell’art. 11 della Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra…”.
Tra alcuni di noi che abbiamo partecipato ieri e oggi, ci sono stati scambi veloci, quasi furtivi, relativi a quello che stavamo pensando: sono state prese decisioni incostituzionali? Il tema è già emerso e è stato trattato dai migliori costituzionalisti italiani; noi ci diciamo che sì, è stata presa una decisione così e che… ma oggi decidiamo di non polemizzare, almeno sul posto.
Torno a casa, con i miei reportage di foto scattate, e nella mente la voce sempre più tremolante e il pensiero che fluisce meno di Mirella, partigiana ancora grintosa, emozionato per aver partecipato, ma fuori di retorica, sconfitto dentro per il male che sento di questa guerra maledetta, che non si capisce come e quando e se finirà.
Ma le persone al mercato o nei negozi, o aspettando i figli all’uscita di scuola, sul lavoro come in casa propria, cioè la maggior parte degli italiani che ieri non hanno partecipato alla Marcia straordinaria per la pace e che oggi non sono andati, come mai in passato, ad assistere alle celebrazioni del XXV Aprile cosa pensano della guerra, del suo sviluppo o della sua cessazione più o meno immediata?
E cosa riescono a dire di quello che pensano?
Bruno