Oggi è il primo giorno di primavera, e la siccità preoccupa: qui al lago Trasimeno fioriscono già le alghe estive. Io che amo il clima piovoso, sono a secco… È stata secca anche la giornata dei papà il 19, non ho visto troppa paccottiglia dedicata, e quando si iniziò a celebrarla io ero già senza il mio papà: non ho l’esperienza di un biglietto di auguri o di un lavoretto da dedicargli e la giornata dedicata mi ha sempre ricordato la sua assenza…
Ma per me ancora più asciutta di sentimenti positivi la giornata dedicata alla felicità: non so voi cosa pensiate della felicità (in Cooperativa è l’obiettivo del nostro Codice Etico, e deve essere per tutti) e faccio fatica a pensare che possa essere ragionevole: cioè quant’è ragionevole? cos’è ragionevole? Come si raggiunge e come si fa a trattenerla, magari per regalarne un po’ ad Altri.
Domande e domandone cosi mi girano in testa e in pancia da un po’ e in questi giorni, consecutivamente strazianti, nuovi e orribili significati si figurano intorno e non hanno buoni e bei profili.
Allora cosa si fa? Chiniamo la testa e disperiamo il cuore?
Forse tenere alto e distante il goal di una felicità possibile ci tira avanti: forse l’espressione “se tira avanti”, che si ritiene appena sufficiente di felicità, in realtà è tutto il senso; di noi, della nostra vita, della nostra felicità ragionevole…
Bruno