Fabio Ravera per “Il Cittadino”, 4 febbraio 2022, p. 52.
Un pomeriggio trascorso sul montacarichi di un camion per realizzare l’opera commissionata dalla cooperativa Famiglia Nuova.
Ora chiunque può incrociare lo sguardo buono di don Leandro Rossi.
Il suo volto campeggia in piazzale Forni, dipinto su una tela di 15 metri quadrati posta sulla parte superiore dell’edificio che ospita il Centro di formazione professionale. Mancano solo alcuni dettagli, poi il grande ritratto sarà terminato: anche Lodi entra dunque a fare parte nel circuito di città che possono vantare un’opera di Jorit, il celebre street artist napoletano autore, tra gli altri, dei giganteschi murales dedicati a San Gennaro e Diego Armando Maradona.
Accompagnato da un assistente, Jorit è rimasto buona parte del pomeriggio di ieri sul montacarichi di un camion per realizzare l’opera commissionata da Famiglia Nuova, la cooperativa sociale fondata proprio da don Leandro quarant’anni fa che si occupa dei tossicodipendenti, degli ultimi, degli emarginati.
Una piccola folla si è radunata nel piazzale per seguire passo passo il lavoro dell’artista partenopeo, “armato” di maschera antigas e bombolette spray: studenti, ragazzi che frequentano l’attiguo centro diurno gestito da Famiglia Nuova, fotografi, il sindaco Sara Casanova e il vice Lorenzo Maggi, semplici curiosi di passaggio. «Non credo, conoscendo il suo carattere, che don Leandro sarebbe stato contento di essere celebrato. Ma infatti l’intento non è questo: attraverso l’opera di Jorit e attraverso lo sguardo del sacerdote vogliamo riportare nel territorio un messaggio di pace e di inclusione, quanto mai necessario nell’epoca che stiamo vivendo – racconta Mariarosa Devecchi, presidentessa di Famiglia Nuova -. Vogliamo che chiunque passi da queste parti incroci il suo sguardo e si chieda chi fosse e cosa ha fatto questo uomo».
Il ritratto è nato su una tela bianca, sulla quale inizialmente è stato disegnato il simbolo della pace corredato dalla scritta “No alla guerra in Ucraina!”. Il tutto è stato poi ricoperto con i tratti di don Leandro, prete “scomodo” e illuminato, difensore degli ultimi, dei dispersi, dei disperati.
Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere il sacerdote originario di Guardamiglio, scomparso nel 2003, ricordano la sua intelligenza fervida, inesausta, pragmatica e insieme illuminata, la sua scelta per gli ultimi, la sua fedeltà al Vangelo degli ultimi e dei diseredati, le sue comunità per tossicodipendenti, il suo centro per l’assistenza ai malati di Aids.
Anche Jorit, artista da sempre sensibile alle tematiche sociali, ha voluto conoscere la vicenda di don Leandro prima di mettersi all’opera: «Ha chiesto anche informazioni sulla città per calarsi meglio nello spirito – prosegue Devecchi –. Il ritratto prende spunto da una foto, poi rielaborata a libera interpretazione dell’artista».
Oggi, alle 14, l’opera verrà ufficialmente svelata: in mattinata è previsto invece l’incontro tra Jorit e gli studenti del corso di operatore grafico del Cfp di Casale che avranno l’occasione di apprendere i segreti del mestiere.