Federico Gaudenzi per “Il Cittadino”, sabato 29 gennaio 2022, p. 10.
Mariarosa Devecchi (Famiglia Nuova) interviene sull’accoglienza, invitando a non trasformarla in polemica politica
«Questo tema non può diventare polemica politica»: Mariarosa Devecchi, della cooperativa sociale Famiglia Nuova, entra nel merito dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, un argomento che fa discutere dopo l’intervento del sindaco Sara Casanova.
Settimana scorsa, la prima cittadina ha scritto alla Prefettura perché si facesse carico dei costi legati all’accoglienza dei minori non accompagnati, un costo che pesa sul bilancio comunale per un milione di euro. «Non ci sono dubbi che grandi numeri possano davvero togliere risorse ad altri interventi, pur necessari, rivolti ad altre fragilità. Tuttavia, esistono strumenti che le amministrazioni locali possono attivare il cui onere è totalmente coperto dal Ministero».
Il riferimento è ai Servizi Accoglienza Immigrazione (gli ex Sprar minori, sistemi di protezione per rifugiati e richiedenti asilo): «Come Famiglia Nuova abbiamo attivato delle sperimentazioni da molto tempo; sono state realizzate anche da altre strutture nel territorio, sono state approvate e riconosciute dal Ministero che, attraverso l’Azienda Speciale Consortile per i Servizi alla persona, le finanzia. Un meccanismo di accoglienza totalmente gestito dall’ente pubblico che lo attiva e che, pertanto, è tenuto a farlo con trasparenza organizzativa e gestionale». In questo contesto, Devecchi aggiunge: «Sarebbe stato più prudente muoversi in questa direzione nel momento in cui l’amministrazione comunale ha deciso la fuoriuscita dall’Azienda: a tutti gli operatori è apparso subito chiaro il rischio di trovarsi senza copertura sufficiente in questa partita. Tuttavia, nessuno vieta all’Amministrazione di Lodi di dotarsi di questo strumento non appena si aprirà il nuovo bando Ministeriale».
Infine, un appello basato sulla lunga esperienza di lavoro con i migranti e, in generale, con le persone in situazioni di fragilità: «Non è il caso di continuare a parlare alla pancia delle persone, presentando questi ragazzi come futuri delinquenti. Pur arrivando da una situazione di difficoltà estrema vissuta in un’età critica come quella dell’adolescenza, lavorano per costruire il proprio futuro, come tutti noi. E, ripeto, questi argomenti devono essere affrontati cercando di restituire ricchezza e dignità alle persone, non come una bagarre politica».