Paola Arensi, per “Libertà”, 7 luglio 2021, p. 32.
Guardamiglio. La vita di don Leandro Rossi di Guardamiglio, che 40 anni fa fondò la cooperativa sociale Famiglia nuova di Lodi, è stata ripercorsa nel monologo dell’attrice, Silvia Frasson.
Ha scaldato i cuori la prima dello spettacolo nello scenario del lago Trasimeno
a Montebuono (Perugia) col sostegno di una delle comunità di Famiglia nuova.
Titolo: “Una ragionevole felicità. Ritratti di Leandro e Famiglia”.
In agosto si replicherà nella rassegna “Lodi al sole”. Silvia Frasson ha raccolto testimonianze sul sacerdote. «Per noi è ripercorrere la storia – aggiunge la presidente Mariarosa Devecchi – tornare alle radici e ai valori ispiratori. Non tanto per celebrare don Leandro, che non amava queste cose, ma per ripescare l’attualità del suo pensiero. Sono cambiate le fragilità, se ne sono aggiunte altre».
Nato nel 1933 da una famiglia contadina, era stato ordinato nel 1957 e aveva conseguito due lauree (in diritto canonico e in teologia morale).
Non fu facile per lui conciliare la formazione teologica tradizionale con la personale propensione ad accogliere un mondo in trasformazione. La storia di Famiglia Nuova è legata al percorso di impegno sociale realizzato negli anni dal sacerdote che si è spento nel 2003 in una delle sue comunità.
Da principio l’allora associazione di volontariato Comunità Famiglia Nuova ha lavorato contro le dipendenza, ora la cooperativa sociale sta affrontando nuovi disagi sociali. Tra le sue strutture terapeutiche, la coop sociale ne ha una a Cornovecchio e una a Pianello, in Valtidone.
«Preoccupano soprattutto gli adolescenti che finiscono in psichiatria come esito di questo lungo periodo di isolamento sociale – dice Devecchi -. Il sovraccarico di uso dei mezzi informatici sommati alla distanza sociale, hanno causato problemi seri. Ci sono tanti adolescenti in cura al dipartimento di salute mentale».
Si aggiungono nuovi bisogni che provocano abusi di alcol anche in giovanissimi. «Sono minorenni tra i 16 e i 17 anni. C’è poi da superare un momento critico che ha messo alla prova relazioni familiari, sociali e l’economia. Stanno aumentando i casi di richieste di soddisfazione dei bisogni primari, bollette, alimentari, indumenti».
Lo sguardo verso il futuro è stato dato grazie a 7 webinar, tra cuiuna su come ripensare i servizi alla persona dopo il Covid.
Dal 19 luglio al 1° agosto, invece, ci sarà una mostra fotografica di Ciro Vajro sui volti degli attuali operatori, proiettata a ciclo continuo in corso Umberto 32 a Lodi, in una vetrina.