Raffaella Bianchi, “Il Cittadino”, 7 agosto 2019.
Oltre a 700 studenti, la rete di protezione ha coinvolto 300 famiglie: l’iniziativa ha portato gli educatori in otto istituti del Lodigiano.
Duecentoventisei ragazzi agganciati con l’educativa di corridoio in sei scuole; altri cinquecentodue intercettati tra l’educativa di strada e le attività di supporto pomeridiano. Sono i numeri impressionanti di “Behind the blackboard”, il progetto che il 2 settembre arriverà al compimento della prima annualità.
“Behind the blackboard” vede capofila la cooperativa sociale Famiglia Nuova con ventitré partner del Lodigiano tra pubblico e privato: otto scuole medie e superiori (Itis Volta, Centro provinciale istruzione adulti, Einaudi, Istituto di istruzione superiore di Codogno con Merli, Ambrosoli e Calamandrei, Collodi e Morzenti di Sant’Angelo), otto comuni (Lodi, Lodi Vecchio, Pieve Fissiraga, Borgo San Giovanni, Sant’Angelo Lodigiano, Graffignana, Tavazzano, San Martino in Strada), e poi cooperative Il Mosaico, Le Pleiadi, Microcosmi, oltre a Ufficio di Piano, Azienda speciale consortile, associazioni Emmaus e Pierre, cooperativa Emmanuele di Casalpusterlengo, associazione di volontariato Farabà. L’Università Cattolica segue il monitoraggio.
Nelle scuole in punta di piedi. Sul progetto, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e selezionato dall’impresa sociale “Coni bambini”, dice la responsabile Cristiana Passerini di Famiglia Nuova: «Siamo entrati nelle scuole in punta di piedi, lavorando insieme agli insegnanti perché fosse un percorso produttivo. Spesso i ragazzi intercettati nell’educativa di corridoio sono gli stessi che i docenti segnalavano come fragili e alcuni magari erano seguiti dall’educativa di strada. Mettere insieme i pezzetti che ciascun educatore coglie con il proprio diverso sguardo è importante, soprattutto nelle situazioni in cui il rischio di dispersione scolastica è altissimo».
La dispersione scolastica è una delle aree del progetto, insieme a prevenzione extrascolastica e cittadinanza attiva. Se è vero che la consapevolezza di se stessi gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento e nella relazione con compagni e insegnanti, allora si comprende la portata di “Behind theblackboard”. Per avere un’idea: i 226 ragazzi nelle sei scuole agganciati tramite l’educativa di corridoio sono stati seguiti costruendo insieme una progettualità; alcuni sono stati indirizzati in laboratori mattutini dove hanno lavorato soprattutto alla rappresentazione del sé, altri hanno potuto essere accompagnati verso un altro percorso scolastico, grazie ad incontri coordinati dai consulenti dell’Ufficio di Piano.
Vicini alle famiglie in povertà. Naturalmente con il coinvolgimento delle famiglie. «In questo ambito sono stati una trentina i nuclei familiari che hanno partecipato ad una serie di colloqui, di cui 21 con difficoltà economica. Un punto da sottolineare perché correlato con la povertà educativa minorile che il progetto vuole combattere – spiega Cristiana Passerini -. A volte tutto può partire dalla presenza di un educatore in corridoio, alle macchinette, nel cortile. Per i 502 ragazzi intercettati tra educativa di strada e supporto pomeridiano (di cui fanno parte anche i doposcuola di Caritas, associazione Pierre e scuola del Ponte, ndr), sono stati invece coinvolti 249 nuclei familiari di cui 128 con difficoltà economiche».
in campo anche le parrocchie. E quest’anno ai 23 partner si sono aggiunte realtà come Mlfm, Scout di Lodi, teatro degli Archetipi, altre scuole (Ada Negri e Pezzani a Lodi, istituto comprensivo Gramsci di Lodi Vecchio), a Pieve ad esempio Proloco e Auser, oltre naturalmente alle parrocchie. Una mobilitazione che sul territorio ha permesso anche azioni di protagonismo giovanile come la Giornata della legalità a Lodi, il torneo di calcetto a Borgo e Pieve (con sessanta ragazzi), la festa di inizio estate di Farabà, la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia. Il tutto per incontrare i ragazzi dagli 11 ail7 anni.