Rossella Mungiello per “Il Cittadino”, 9 maggio 2019.
Sant’Angelo. Saranno mappati i luoghi sensibili poi l’attività di avvicinamento e prevenzione
Nei radar del servizio ci sono qualcosa come 141 ragazzi, tutti residenti in città che hanno dai 12 ai 18 anni. Ma nei luoghi di ritrovo ci potrebbero essere anche adolescenti che arrivano da fuori città e che qui incontrano gli amici. Potenzialmente quindi tutti i giovanissimi esposti a comportamenti a rischio, dallo spaccio di droga alle bravate che potrebbero costare caro, in primis a loro stessi e ad altri coetanei.
Partito anche a Sant’Angelo Lodigiano il progetto anti-disagio che porterà nei luoghi di ritrovo due “educatori di strada”, pronti ad avvicinare i ragazzi e a sensibilizzarli su tematiche particolari.
La prima fase, attualmente in corso, prevede una mappatura di tutti i luoghi sensibili della città, quelli cioè in cui i ragazzi si trovano più di frequente e per più tempo e dove, quindi, potrebbero esserci più rischi.
Nei mesi scorsi, a suscitare ampia eco in città era stata l’operazione anti droga dell’Arma dei Carabinieri, che aveva scardinato una rete per lo spaccio di droga che sfruttava anche i luoghi di ritrovo dei giovanissimi, davanti alle scuole.
«Il servizio è portato avanti con una collaborazione tra Fami‘ glia Nuova e altre cooperative sociali specifiche, in sinergia con l’Ufficio di Piano, ed è seguito nel dettaglio dalla nostra assistente sociale – spiega l’assessore alle politiche sociali, Domenico Beccaria- è un modo per prestare la massima attenzione alla prevenzione sui rischi peri giovani, coinvolgendoli direttamente, e sarà portato avanti in più fasi.
Per Sant’Angelo è stata individuata una coppia di educatori, un ragazzo e una ragazza, peraltro santangiolina e quindi facilitata dalla conoscenza del territorio. Stanno già girando perla città e lavorando per costruire la proposta più adeguata».
Inserito in un più ampio progetto – denominato “Behind the blackboard” – l’iniziativa prevede anche il coinvolgimento delle scuole, con l’«educativa di corridoio», che porta gli educatori anche dentro i plessi scolastici, e da settembre 2019 alla proposta di alcuni laboratori specifici per gli adolescenti, sempre nelle scuole, al pomeriggio, coinvolgendo anche giovani non iscritti agli istituti. «La proposta è in fase di organizzazione, ma l’idea è quella di coinvolgere i giovani in laboratori artistici o artigiani, magari coinvolgendo imprese e artigiani della-zona – spiega ancora Beccaria – potrebbero imparare un mestiere e occupare il tempo quindi in modo costruttivo, stando lontano dai rischi».