dal “Giornale di Lecco”, lunedì 13 dicembre 2017, p. 3.
«La droga? Ha un mercato da holding internazionale. Chi pensa alle logiche con cui si muovono questi prodotti ha una mente imprenditoriale estremamente efficace e aggressiva». Lo dice Maurizio Mattioni, che dagli uffici di S.M.I. Broletto incontra ogni giorno decine di persone che l’espansione degli stupefacenti la pagano sulla loro pelle. «Le sostanze, in questo momento, stanno seguendo la crisi economica e i bisogni dei clienti: non a caso il prezzo dell’eroina si è abbassato, mentre è cresciuto quello della cocaina. Cinque anni fa era il contrario, con il boom della cocaina che era la droga dei ricchi. Ma è un sistema spietato: l’eroina, infatti, crea una dipendenza quotidiana, e quindi ti costringe ogni giorno a spendere».
Nella Lecco indignata per il fermo di 33 migranti che spacciavano sotto la luce del sole, la droga fa sempre paura ma nessuno ne vuole parlare. I tossicodipendenti sono tanti per una città piccola come la nostra, eppure il contrasto alla vendita è sempre troppo poco.
«D’altronde, parliamo di un gigante economico: le forze dell’ordine fanno il Possibile, ma non sarà mai sufficiente».
E la parola che è tornata a fare paura è proprio quella, eroina. Un mostro che negli anni Ottanta ha lasciato sull’asfalto centinaia di morti disperati, e che oggi è tornata a presentarsi sotto una forma più «commercialmente» apprezzabile. Si fuma, ne metti un po’ sulla stagnola e sniffi, col fumo che ti corre al cervello. Sballa di più perché sale dritta ai capillari celebrali, ma dà anche meno rischi di overdose. « Ma soprattutto, così aggira il problema della siringa, considerata sporca e pericolosa. Anche questa è un’innovazione spinta dal mercato».
E i prezzi? A Milano fa scalpore esista il «Bosco della droga», un’area a Rogoredo diventata un supermarket dello spaccio, con maghrebini organizzati quasi militarmente a presidiare la zona, e dosi che vanno anche a due euro l’una.
«Lecco ricorda Milano in piccolo. Sui prezzi non so di preciso, ma l’impressione è che se hai 10 euro in tasca riesci a recuperarti tranquillamente dell’eroina. Al massimo, ti metti assieme a un altro e ci si smezza la merce».
L’età, invece, dà sempre più grattacapi: «All’eroina si avvicinano sempre più giovanissimi, anche 13enni. Anche perché il mercato, oggi, offre “bancarelle” ricchissime ovunque: lo stesso spacciatore può venderti sia marijuana che eroina. Così magari un adolescente inizia da uno spinello e, pian piano, si vvicina anche ad altro».
Ma i dati in possesso dello S.M.I. Fanno capire come l’emergenza riguardi tutti, giovani e meno giovani. Il centro è un ente accreditato all’Ats e dal 2009 è aperto a Lecco: «Abbiamo alle spalle l’esperienza di anni e anni con strutture residenziali per tossicodipendenti, quindi offriamo un’attenzione a 360 gradi al paziente. Chi si rivolge a noi vuole un ambiente meno stigmatizzante. Ma purtroppo, arrivano troppo tardi, quando cioè sono ormai cronici». Il dramma, per un centro come lo S.M.I. (parte della rete di Famiglia Nuova) è di sentirsi una formica di fronte all’elefante delle dipendenze: «Si investe sempre troppo poco in questa lotta. Ma d’altronde la lotta alla droga non porta voti».