Finiti, per ora, gli sbarchi sulle coste dell’Italia del sud, passati in seconda pagina, speriamo a lungo, gli stupri notturni sul litorale adriatico, presi o uccisi autisti strafatti che continuano ad investire ignari passanti immolandosi in molte città europee e americane, siamo in balia di una campagna elettorale, italiana ed europea, che, cattive arie di indipendentismo a parte e finti superamenti di crisi economiche varie, mira a ri-cavalcare la paura del migrante, a ri-confondere migrazione e islam con il terrorismo (il terrorismo islamico non esiste: esiste il terrorismo!!!), a negare ancora i diritti più semplici, come l’acquisizione di documenti di identità che Comuni fuori storia decidono di non rilasciare ai richiedenti protezione ospitati sul territorio che dovrebbero governare in punta di concessione dei diritti di cittadinanza, anziché inventarsi di renderli inesigibili. Ultimo ma ugualmente torbido il rifiuto del Comune di Graffignana (LO) che rifiuta il rilascio della carta di identità ai cittadini migranti domiciliati temporaneamente in quel comune (leggi articolo sul quotidiano il Cittadino del 28 settembre 2017).
E così l’importante argomento del diritto di cittadinanza è continuamente promosso e bocciato, reclamato e rifiutato, sbandierato a favore o negato contro, pur di ottenere voti in più,
anche sulla pelle di bambini e ragazzine, nati qui, italianissimi per dono di nascita e per accento dialettale acquisito
di ogni tonalità di colore (abbronzati e abbronzate d’Italia arrendetevi: il colore naturale è sempre meglio!!) che popolano le scene giovanili molto più integrati di quanto noi grandi non si pensi. Basta stare un po’ in qualche città metropolitana italiana per vedere che il melting pot meticciato, in ritardo di decenni, è in corso e sarà inarrestabile. Che le pitonesse o i salvini dell’uomo rosa lo desiderino o no.
Stupendo il momento di gioia collettiva che ci ha invaso oggi, verso ora di pranzo, quando una magnifica coppia di sposi ha percorso il molo della piccola frazione di Torricella, nel comune di Magione: seduti lì al sole a chiacchierare ci siamo distratti volentieri per congratularci a distanza con loro: anche l’anziano pescatore che rientrava dopo una mattinata di lavoro con la sua barchetta, precaria rispetto alle forze della natura, così vivaci in quel momento di vento e sole e aria e acqua, e che coprendo il rumore del motore ha gridato uno splendido AUGURI rivolto agli sposi, mi ha confermato nella certezza che il cambiamento avverrà. Non sarà indolore, ma la vita continua a provvedere a se stessa, senza se e senza ma e senza no. Chissà se passerà lo Jus Soli o lo Jus Culturae et Linguae e chissà se i giovani di domani, oggi non ancora ritenuti in diritto di cittadinanza italiana, sapranno perdonarci gli sgarbi quotidiani. Noi di Famiglia Nuova continueremo ad essere con loro, a tutela dei loro diritti esigibili e a conferma che i loro doveri conseguenti saranno assunti da loro stessi: vigileremo anche sulle attività razziste e fasciste che stanno sempre più serpeggiando nelle pance dei governanti dei territori che, anziché contrastare e curare la paura, legittima, del popolo, soprattutto quello di ceto economico culturale basso, alimentano e galoppano a dorso di un destriero diabolico e bifronte, che, ricordandosi il trattamento civico ricevuto oggi, domani potrà spazzare via anche loro.
Bruno