Carə socə
Per prima cosa grazie a tuttɜ!!!
Il 2023 è stato un anno importante e significativo per Famiglia Nuova. Il processo relativo a ciò che abbiamo chiamato, forse anche un po’ impropriamente, cambio generazionale si sta rivelando sempre più come elemento generativo, capace di coniugare continuità e rinnovamento. L’essenza dell’imprenditorialità, e la Cooperativa è per diritto anche un‘Impresa sociale, è di creare nuove combinazioni tra elementi già esistenti, quindi ricombinare attraverso un processo istituente prassi, relazioni, ruoli, risorse, punti prospettici. Nel 2023 abbiamo lavorato molto in questo senso e lo abbiamo fatto con le modalità partecipative e assembleari che ci caratterizzano. Abbiamo rinnovato le cariche del Consiglio di Amministrazione, costruito e redatto, insieme a tutta la compagine sociale, il piano politico strategico, avviato la sperimentazione di Welfare Aziendale volto ad attivare misure personalizzate di supporto ai Lavoratori e alle Lavoratrici. Riconfermato i Coordinatori d’Area e il Direttore Generale. Impostato l’assetto organizzativo distinguendo fra board e management e, tutto ciò, senza mai perdere di vista le motivazioni e il quadro valoriale che ci hanno fatto nascere come Cooperativa Sociale più di quarant’anni fa.
Nel 2023 riaffermiamo un risultato socio economico positivo, frutto dell’impegno costante di tutti noi. L’occupazione resta stabile. Gli investimenti economico-finanziari sono stati ingenti, pianificati e monitorati. Abbiamo reso le nostre Comunità residenziali più belle migliorandone anche la sostenibilità ambientale. L’attenzione e la cura che rivolgiamo all’estetica, intesa come esperienza sensibile del bello di questi luoghi, parte dal presupposto e dall’orizzonte culturale da sempre bagaglio di Famiglia Nuova. L’architettura delle nostre Comunità, dei nostri Servizi e progetti, insieme all’équipe educativa multidisciplinare e al territorio circostante fanno parte di quella grammatica inclusiva e plurale capace di prendersi cura della collettività e della persona nella propria unicità. Non solo gestori di servizi e progetti riabilitativi, ma attori attivi, imprenditori sociali che promuovono e generano ambienti di apprendimento reciproco, avendo sempre presente che non è possibile agire un reale cambiamento senza la partecipazione significativa dei diretti interessati, bambini compresi. L’esigibilità dei diritti collettivi e individuali non può prescindere da questo presupposto, quindi in questi contesti, in questi luoghi, nella collettività, nel farci carico di questioni che riguardano la giustizia sociale riacquistiamo un ruolo pubblico come espressione politica non delegabile.
L’anno 2023 è stato anche l’anno delle grandi dimissioni – fenomeno internazionale di forte rilievo – della difficoltà a trovare personale qualificato, della ricerca di riconoscimento della dignità del lavoro sociale. Tutto questo ha messo a dura prova la tenuta di molte équipe, con la minaccia, oltretutto, di una ricaduta seria sulla qualità dei servizi, dell’accoglienza e dei legami relazionali costruiti con fatica. Questa fase non è ancora conclusa, la stiamo attraversando insieme, con passione e con qualche ferita. Del resto, pur rimanendo nel campo delle domande, risposte ne abbiamo date. Continuiamo a stare nelle strade, nelle piazze nei vicoli e nelle stanze, anche immateriali, insieme alle moltitudini, alle persone che accompagniamo e ci accompagnano in questo cammino.
Buona lettura!!!
Gian Michele Maglio