Raffaella Bianchi per “Il Cittadino”, 27 settembre 2016, p. 7.
Due stanze, un bagno, cucina e soggiorno, un piccolo giardino: Famiglia Nuova apre “Casa Eg.” per accompagnare alcuni minori verso l’autonomia. Cinque posti i cui quattro occupati al momento, domenica pomeriggio nella giornata di festa per la sagra di San Bernardo, la casa di via Leoncavallo 5 ha aperto le porte per accogliere vicini, amici e curiosi con torte e bibite e un clima familiare. “Abbiamo pensato di farci conoscere in modo semplice, senza un’inaugurazione ufficiale ma per dire che ci siamo, anche nel quartiere” spiega Mariarosa Devecchi della cooperativa sociale che da molti anni si occupa anche dell’area minori.
Nella “Casa Eg.”, intitolata ad Egisto Taino da poco mancato e presenza significativa per Famiglia Nuova, al momento i quattro giovanissimi vengono da Egitto, Marocco e Albania. Hanno viaggiato da soli verso l’Italia. “Accogliamo sempre in accordo con il Consorzio, sono tutti ragazzi trovati sul territorio e che per legge abbiamo il dovere di tutelare. La casa è per ragazzi dai 16 ai 18 anni, i più piccoli qui non ci sono – specifica Gian Michele Maglio, responsabile di Casa Oceano, sempre a Lodi e riferimento gestionale per tutte e tre le case per minori di Famiglia Nuova, compresa quella a Crespiatica -. Dei quattro ragazzi presenti, due frequentano la scuola di alfabetizzazione alla Don Milani e il pomeriggio fanno il doposcuola all’associazione Tutto il mondo”. Un altro ragazzo frequenta la scuola media detta “Progetto Ponte” e fa alcune ore in un istituto professionale. L’ultimo è in quarta Itis. Siamo convinti – aggiunge Maglio – che il fenomeno della migrazione non sia un’emergenza ma sia strutturale e per questo occorre che sia affrontato in modo strutturale». Potranno quindi rimanere a “Casa Eg.” fino ai 18 anni, i ragazzi ospiti già da ora in via Leoncavallo.
A seguirli, l’educatrice e psicologa Elena Molinelli, mentre Manuel Aloise è responsabile di tutti e tre gli appartamenti per minori di Famiglia Nuova. Illustra Elena: «Le giornate sono scandite a seconda degli orari dei ragazzi e nella logica della semi-autonomia, per favorire la loro crescita. Hanno le lezioni il mattino, il pomeriggio sono impegnati anche nell’ambito della cooperativa. Uno di loro, Yassin, fa l’arbitro». E domenica pomeriggio in via Leoncavallo era presente anche padre Antonio Belingheri, frate cappuccino che oggi abita a Como ma che dal 1997 al 2008 è stato parroco al santuario dei Cappuccini di Casale. “La casa è di proprietà di un ragazzo che per ventitré anni è stato nella struttura di San Colombano e ora è a Pavia – spiega padre Antonio -. Il padre mi ha nominato suo tutore”. Così, dato che Famiglia Nuova paga un affitto alla proprietà, il bene si moltiplica, per tutti.