Fed. Gau. per “Il Cittadino”, 6 maggio 2016
Un’onda d’arte che attraversa le vie di Lodi, accompagnata da un corteo colorato, pieno di musica e di allegria. Ieri pomeriggio Lodi ha combattuto contro i pregiudizi partendo dal Bpl Center e portando in piazza Castello l’opera ideata dall’artista Adriano Rossoni, e realizzata da oltre cento migranti tra Brescia, Cremona e Lodi. Un’onda lunga una decina di metri, creata con foglie di paglia intrecciate e fissate a un telaio di legno, che è stata appoggiata in piazza Castello, dove il pomeriggio si è animato di canti e balli. «L’arte non deve essere fine a se stessa, ma deve avere una finalità etica: sono convinto che una cultura che sappia includere tradizioni diverse ne esca più forte, più matura, migliore. Per questo ho coinvolto i migranti: l’intreccio delle foglie di palma è come l’intreccio di vite e storie diverse. Questi ragazzi non sono un problema, ma una risorsa per il nostro paese» ha spiegato Rossoni, docente all’Accademia di belle arti Santa Giulia. L’artista è molto sensibile a questa tematica, che attraversa le sue opere come un fil rouge, e che era oggetto anche dei suoi ultimi lavori, esposti a Lodi già lo scorso anno, nella chiesa di San Cristoforo. «L’onda dei migranti diventa un’onda generatrice» ha affermato Rossoni, guidando il corteo lungo via Dante.
L’iniziativa è stata portata a termine con il supporto di Biblioteca Tuttoilmondo, Caritas Lodigiana, Famiglia Nuova, Lodi Città aperta, Mlfm (Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo), Università delle tre età, ProgettoInsieme e Progetto Sprar, e ha ricevuto il patrocinio del Comune, che l’ha inserita nel festival Generare Futuro. «L’onda che genera si contrappone al mare che ha visto annegare centinaia di migranti in questi anni. È il simbolo forte di una società che vogliamo più inclusiva, perché solo così si può guardare al futuro» ha commentato il vicesindaco Simonetta Pozzoli, presente insieme agli assessori Silvana Cesani e Domenico Bonaldi.
Con l’arrivo dell’onda in piazza Castello, sotto gli occhi di decine di curiosi, si è dato via alla festa, coinvolgendo musicisti africani e italiani, trasformando la piazza in una pista da ballo e cercando di trasmettere un messaggio di integrazione alla città di Lodi.