Raffaella Bianchi per “Il Cittadino”, 28 febbraio 2015
Famiglia Nuova ha commissionato l’opera che ha preso vita all’interno del Centro di raccolta solidale. In aprile la conclusione del lavoro sostenuto dalla BCC Laudense.
Chi lavora ha diritto ad un compenso. Una situazione che non dipende dalle condizioni di salute mentale. Ecco allora che Famiglia Nuova ha commissionato, e non soltanto affidato, la realizzazione di un murales all’interno del Centro di raccolta solidale di via Pace di Lodi ad alcune persone seguite dall’associazione Curiosamente e dal dipartimento di salute mentale della Asl.
«La Banca di credito cooperativo Laudense ha sostenuto il progetto e così siamo in grado di dare il giusto compenso a chi lavora – dichiara Mariarosa Devecchi di Famiglia Nuova -.Noi volevamo rendere più sereno l’ambiente dove le persone attendono per la distribuzione di abiti e cibo. Così abbiamo chiesto a loro di realizzare l’opera».
Prima l’idea, poi il tratto grafico, in questi giorni la posa dei colori, a fine aprile la conclusione: Fabio, Massimo e Fabrizio vi stanno lavorando insieme all’arteterapeuta di Curiosamente Veronica Cavalloni e all’operatrice Asl Valeria Scarpanti. Sono loro stessi a raccontarsi.
«Ho avuto l’idea dell’oasi nel deserto, di dune gialle come groviera – dice Fabio -. Poi vi abbiamo aggiunto alberi che si ispirano alla pop art e ad Andy Warhol. Massimo ha fatto la grafica, abbiamo già dipinto animali terrestri come il cammello, delle cosce di pollo, pesci, bevande, i cactus, delle spighe di grano. All’inizio abbiamo tracciato le figure con il gessetto, adesso lavoriamo con acrilico e pennello. Poi resteranno da definire i contorni delle figure».
Il tema del cibo è naturalmente collegato ad Expo 2015. Dice Mariarosa Devecchi: «Mi piace molto l’idea dell’oasi, proprio al Centro di raccolta solidale dove arrivano persone che magari stanno attraversando periodi non facili».
La presidente di Curiosamente Anna Garbelli afferma: «Lo scorso anno abbiamo già realizzato un murales a Casalpusterlengo in piazza della Repubblica nei pressi della sede della polizia municipale. Il progetto si chiamava «Out… sider art». È importante che le persone non siano stigmatizzate e che venga riconosciuto loro il lavoro svolto proprio in quanto lavoro. Per questo siamo aperti a nuovi progetti e nuovi committenti. Come associazione ci crediamo molto e siamo vicini anche alle famiglie. In questo caso, come a Casalpusterlengo, lo siamo anche attraverso la presenza dell’arteterapeuta».
Dice invece Valeria Scarpanti dell’Asl: «Il dipartimento di salute mentale comprende tutto il territorio, i tre artisti vengono da luoghi diversi e lavorano insieme».
Il murales all’interno del Centro di raccolta solidale è lungo sei metri per due. Molto colorato, si appresta ad accogliere chi arriverà e magari ad alleviare, con la sua originalità, un momento particolare nella vita delle persone.