Giovanni Gualterotti per “Il Cittadino”, 1° ottobre 2011, p. 20.
Di accoglienza hanno parlato le personalità al convegno promosso dalla cooperativa fondata da don Leandro Rossi. Dal dibattito di ieri è emersa la grande solidarietà del territorio.
Un Lodigiano accogliente e solidale. Questa la visione del territorio promossa con forza da Famiglia Nuova nel corso del confronto organizzato per celebrare i trent’anni della società cooperativa sociale fondata dallo scomparso don Leandro Rossi.
Nel tardo pomeriggio di ieri, presso l’auditorium della Banca Popolare di Lodi, si è tenuto un momento di confronto dal titolo “C’è posto anche per te”.
La tematica dell’accoglienza, sviluppata e analizzata nel corso del dibattito, è alla base dell’attività ormai trentennale di Famiglia nuova. Un’attività che cerca di portare a una ragionevole felicità i propri assistiti nelle comunità di recupero. Un altro aspetto da sottolineare è il tentativo di renderli in grado di esprimere il proprio potenziale, perché tutti abbiamo un importante contributo da dare al mondo.
All’iniziativa hanno preso parte un buon numero di persone oltre a numerose comunità.
Le autorità presenti hanno evidenziato l’importanza di Famiglia Nuova e ne hanno spiegato il ruolo sul territorio. «Nei giorni scorsi, siamo riusciti a ricollocare alcuni rifugiati grazie all’aiuto della società cooperativa – ha spiegato Silvana Cesani, assessore alle politiche sociali del comune di Lodi -. In questo momento particolare, bisogna lavorare per una città pronta ad accogliere: dobbiamo imporre la nostra visione della società e non permettere che il Lodigiano sia rancoroso nei confronti dell’altro».
Un territorio accogliente è stato descritto anche da Lucrezia Loizzo, capo di gabinetto della prefettura di Lodi: «Auspico un aumento delle persone che lavorano per Famiglia Nuova: il suo ruolo è veramente importante».
Il compito fondamentale dell’accoglienza è stato sottolineato anche dall’Imam della comunità islamica di Lodi e dall’assessore Andrea Ferrari, che ha presentato la prossima marcia della pace cittadina e ha rilanciato la tematica della pace nel mondo.
Nel corso dell’incontro di riflessione, è stato molto apprezzato l’intervento dall’analista filosofa Domitilla Melloni. «L’accoglienza è un problema quotidiano e ineludibile per ognuno. – ha spiegato la dottoressa Melloni – Questa attività caratterizza profondamente la vita umana: la nascita, la formazione psicologica, l’identità personale passano attraverso un processo di accoglienza. Solo attraverso l’incontro con l’altro è possibile cambiare e migliorarsi. Senza dubbio, però, questo comporta un rischio da affrontare».
Un rischio accettato da Famiglia nuova, pronta a continuare la propria attività. «Questi non sono anni caratterizzati dall’apertura nei confronti dell’altro – ha affermato Sara Valmaggi, vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia -: c’è infatti una parte politica che cavalca la paura e il rancore tra i cittadini. La crisi economica comporta inoltre notevoli tagli ai servizi di solidarietà. Nonostante tutto questo, bisogna abbandonare la logica individualista, rafforzare le reti di associazione e spingere i cittadini ad accettare la sfida dell’accoglienza».
Aurelio Ferrari, già sinda-co di Lodi, ha sollecitato la politica ad avere un’etica basata sul principio di uguaglianza e non sulla convenienza individuale.
Al termine dei contributi dei relatori, non sono mancati gli inverti del pubblico che hanno animato il dibattito.
Per cena è stato offerto un buffet preparato dalle comunità e, in serata, don Andrea Gallo ha chiuso la giornata con il suo intervento. «Bisogna affermare il concetto di accoglienza nella società attuale per potersi confrontare con l’altro» ha concluso Aurelio Ferrari. Un’attività che Famiglia nuova continuerà a svolgere anche in futuro.