E. C. per “Il Cittadino”, 27 maggio 2005
Una moderna struttura per minori in fase di costruzione accoglierà i preadolescenti. E gli adolescenti che non vengono affidati alle famiglie
Il mondo delle dipendenze è oggi molto sfaccettato, tanto che si parla di poliassuntori e non più di eroinomani o cocainomani. Tuttavia, in passato droga e Aids sembravano troppo spesso viaggiare di pari passo, e le comunità non potevano che prendere atto di una tanto triste tendenza.
Così, alla cooperativa Famiglia Nuova si è sentito il bisogno di estendere i propri servizi e dare una risposta anche alle esigenze di chi il problema della droga non l’aveva più, ma si ritrovava invischiato in un dramma ancora più grande.
«Per questo – afferma il presidente Egisto Taino – nel 1994 è nata a Perugia la casa alloggio per malati di Aids, perché reggere il problema in comunità era impossibile: troppe persone e un carico emotivo insostenibile».
Da allora molti sono stati ospitati e hanno avuto modo di recuperare le relazioni con la famiglia, di tornare a farsi carico di se stessi e di ritornare a una vita sociale in un clima collettivo.
«Prima li accompagnavamo alla morte – commenta Taino – ora, invece, li stimoliamo nella parte sana che ci portano, e qualcuno è stato anche reinserito. Perché avere l’Aids non significa essere confinati in un letto: non sono tutti moribondi».
«Infatti – aggiunge la presidente della Fondazione don Leandro Rossi, Mariarosa Devecchi – l’alloggio di Perugia è proprio come una casa normale, con relazioni, amicizie, confronti e tutto quello che si trova fra le mura domestiche. Ma qui vi sono però delle pastiglie da prendere e del personale sanitario, come infermieri, psichiatri e infettivologi per un totale di dieci operatori più alcuni ausiliari».
E ciò che lascia basiti è che ad oggi non sono gli ex tossicodipendenti i principali ospiti della casa, ma le mogli contagiate dai mariti, perché mentre omosessuali e assuntori sono corsi ai ripari, gli eterosessuali hanno mantenuto la convinzione di un’invulnerabilità al virus.
Comunque, la battaglia sanitaria di Famiglia Nuova sul territorio viene portata avanti a spada tratta, con l’aiuto del camper dell’unità mobile che fa parte del progetto della Provincia di Lodi. Sovvenzionato dai fondi per la lotta alla droga, si posiziona tre volte alla settimana sulle arterie di principale passaggio verso i luoghi dello spaccio, primo fra tutti Milano.
«Qui facciamo prevenzione terziaria – spiega Taino – di ordine clinico e sanitario: distribuiamo siringhe, materiale sterile e preservativi » a ben cento ragazzi solo a Lodi, che in un anno hanno usato e riconsegnato circa 6.000 siringhe. Una cifra sconvolgete.
«L’obbligo della restituzione delle siringhe – illustra Devecchi – ha una finalità ben precisa: serve a garantire il corretto smaltimento e a evitare che vengano lasciate in giro per la città». Una raccolta differenziata tutta speciale, che si è tradotta in strade più pulite e una buona dose di salute in più.
E se già con la comunità e questi servizi si può dire che alla Famiglia Nuova il problema droga venga affrontato in ogni sua sfaccettatura, va comunque precisato che la tossicodipendenza è solo il punto d’inizio per la reale risposta ai bisogni che qui si può trovare. Accanto alla cooperativa, l’associazione è diventata un polo a sostegno della famiglia e dei minori.
«Siccome bisogno non significa necessariamente disagio – illustra la presidente Maria Grazia Gennari – ci rivolgiamo a tutti coloro che sono in condizione di necessità. Così, gestiamo il micronido La Tana in cui offriamo un servizio non costante alle famiglie che debbano lasciare i bambini tutti i giorni o solo qualche ora alla settimana. E anche per chi frequenta la Tana a ore, abbiamo un progetto specifico. Inoltre, con il Forma Famiglia proponiamo dei gruppi di autoaiuto per i coniugi separati o i genitori con figli adottivi, organizziamo corsi di formazione per babysitter che vengono poi inserite in appositi registri, accompagniamo chi ha bisogno ai servizi presenti sul territorio e proponiamo consulenze per i problemi legati alla famiglia e ai minori. Dal 2004, abbiamo anche realizzato due comunità famigliari, una a Lodi e una a Senna Lodigiana, in cui uno dei coniugi a cui vanno in affido i minori sia specializzato».
Il tutto, sembra incredibile, era nato da una riflessione sulla difficoltà di essere genitore da tossicodipendente e su quanto la famiglia potesse contribuire a ridurre gli stati di disagio. A gestire una tanto variegata realtà sta l’operosa Formica «Una cooperativa sociale – spiega la consigliera Alessandra Gandelli – che si occupa delle proprietà immobiliari e dello sviluppo degli appartamenti per le famiglie con uno scopo prettamente sociale, tanto che si rivolge a chiunque si trovi in situazioni di svantaggio: invalidi, ex tossicodipendenti ed ex carcerati. Dal novembre del 2004 siamo inoltre una cooperativa di tipo B. Ciò significa che dovremo aprire una riflessione sugli inserimenti lavorativi».
Un bell’esempio, quello di Famiglia Nuova, di come a partire da un problema si possa arrivare a creare una rete incredibile di servizi dalle mille sfaccettature, in cui attualmente operano novantatre persone, fra dipendenti e collaboratori a progetto.
La sfida è stata vinta, e per il futuro non rimane che continuare sulla stessa strada.
«Porteremo avanti l’eredità di don Leandro – afferma Devecchi: è in fase di ultimazione la casa per minori affiancata dal centro studi pedagogici. Entro il primo trimestre del prossimo anno dovrebbe essere pronta e convoglierà le professioni pedagogiche ed educative del territorio».
Situata in via Agostino da Lodi, accoglierà i preadolescenti e gli adolescenti che non vengono affidati alle famiglie.
«Abbiamo pensato di porla in una zona urbana spiega Devecchi – per garantire l’integrazione con i cittadini. Le risorse lasciate da don Leandro per il progetto sono davvero consistenti, ma purtroppo non sufficienti all’intera realizzazione, per questo confidiamo nell’aiuto di tutti».
E a tal fine basta una semplice telefonata allo 0371/31595.
E intanto questo network infallibile non si ferma davanti a nessuna difficoltà. Obiettivo: dare una risposta ai bisogni, con l’energia e l’entusiasmo di sempre.