Giornata mondiale del benessere sessuale, 4 settembre.
Ah, che bella giornata mondiale. Che argomento interessante, e importante. Per noi e per tutti.
Il benessere sessuale, una buona sessualità, non è solo la salute degli organi sessuali, anche, ma è una condizione del vivere, una dimensione fondamentale per la salute complessiva delle persone. Il benessere sessuale, come molti aspetti della vita è variabile, può essere considerato non come un traguardo raggiunto, ma come uno stato dell’essere verso cui tendere. Conosciamo tutti l’euforia dell’innamoramento e la passione che si sprigiona nei rapporti sessuali con il o la o gli o le partner: ma il benessere sessuale non è una questione di genitali, non è solo sesso (e non c’è niente di male anche nel puro e semplice sesso). Il benessere sessuale è una dimensione che riguarda tutto il corpo, che coinvolge molti elementi, che ci obbliga a conoscere noi e le altre persone, i nostri limiti, i loro limiti. È un orizzonte della vita umana, e quando non ne siamo soddisfatti tendiamo a sminuirlo, a relegarlo tra le cose che non sono importanti. Non è nemmeno facile da perseguire, da raggiungere, e complici l’ignoranza e i tabù non è per tutti facile ambirlo e desiderarlo. Dovremmo poterne parlare di più, dovrebbe essere parte del programma della scuola dell’obbligo, di molti dei servizi rivolti ai giovani. Anche nei nostri servizi residenziali, anche in quelli riservati agli adulti. E può essere congiunto o distinto dall’affettività, dalla genitorialità, dalla riproduttività. Il Piacere sessuale può essere anche sublimato per astensione nel ricercarlo, o traslato nel donarsi all’Altro, all’Altra.
Nel lontano 2000, ho frequentato un corso all’Istituto internazionale di Sessuologia, a Firenze, una cosa così perché in Italia non era ancora definita la specializzazione in alcuna facoltà universitaria; è stata una delle formazioni cui ho partecipato con più interesse, che cresceva dopo ogni fine settimana di incontri e lezioni e letture che ci hanno fatto scoprire e apprendere tante, tantissime cose, che magari sapete già, ma che la pelle sia un organo anche sessuale, che il suo odore, colore, sapore siano fondamentali nella soddisfazione del piacere, l’ho appreso durante quelle lezioni; sapere che il tatto nella sessualità, sia, anche, un senso molto utile da padroneggiare per stare bene con sé e con gli altri e le altre, per donare e per ricevere, non è una conoscenza da poco. E poi imparare come è fatto e come funziona tutto l’apparato genitale anche quello che non abbiamo noi, cosa lo può sollecitare, quali ormoni si mettono in circolo che “fanno arrossire le guance” fa capire che è una parte importante della nostra vita; conoscere per esempio che i tempi per raggiungere l’orgasmo, forse il culmine del piacere sessuale, sono diversi per gli uomini e per le donne, così come lo sono la frequenza, l’intensità e la durata del piacere, ci può rendere più consapevoli, più responsabili nel godimento pieno, nostro e delle persone a cui ci accompagniamo, di tale incanto.
Bruno
[nell’immagine un particolare dalla tela di Thomas Hart Benton, Persefone, 1938-1939]