Anche quest’anno, la nostra comunità Gandina si è unita al corteo del Pride. Abbiamo sfilato per coloro che sono stati emarginati e nascosti dalla società, per coloro che hanno lottato contro la paura.
Gli ospiti delle nostre comunità sono persone che risentono del giudizio sociale di chi si sente normale. Tossicodipendenti e autori di reato sono stati messi ai margini, esclusi e nascosti dalla società. Molti di loro cercano di occultare la propria storia e cancellare il passato; ma cancellare e nascondere rafforza il meccanismo della non conoscenza, la stessa che porta allarme e pregiudizio.
Noi invece crediamo nel potere della seconda chance e nella possibilità di usare le macerie per costruire. Quindi abbiamo partecipato al Pride per scoprire e accogliere l’altro, per camminare al fianco di chi ha avuto il coraggio di lottare per la libertà di esprimersi e di essere se stesso.
Al Pride non solo per celebrare, ma per abbattere i muri dell’ignoranza e del pregiudizio. Abbiamo alzato la nostra voce per l’inclusione, l’accettazione e l’amore. Perché ogni storia merita di essere raccontata e ogni voce merita di essere ascoltata.
Ilaria