Mercoledì 28 febbraio, dalle 17,30 alle 19 circa si è svolta l’assemblea sindacale retribuita per la sottoscrizione al rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Cooperative Sociali, che riguarda quindi le lavoratrici e i lavoratori con contratto di lavoro che svolgono la loro professione anche presso Famiglia Nuova. I lavoratori presenti erano 24 in sede e 48 on-line, segno tangibile di interesse.
L’assemblea è stata gestita da due esponenti della Funzione Pubblica di Cgil di Lodi, Guido Scarpino e Francesca Di Bella che hanno analizzato i punti di interesse del rinnovo contrattuale per alcuni livelli di inquadramento sindacale e per il riconoscimento della quattordicesima mensilità per tutte e tutti. Queste misure di aumento salariale, già depauperate nel potere d’acquisto da qualche anno di inflazione scatenata, saranno effettivamente percepite dopo alcuni semestri, essendo misure diluite nel tempo. Sono stati analizzati anche alcuni dei criteri che definiscono il lavoro attivo o passivo, il servizio effettivo, il lavoro notturno, la reperibilità, le pause caffè o la pausa pranzo, l’igienizzazione della divisa e la vestizione, e altri bisogni e necessità misurate al lavoratore, alla lavoratrice. Come lavoratore iscritto al sindacato ho apprezzato: erano anni che c’era bisogno di un segnale di riconoscimento e, simbolicamente, è arrivato.
Ha fatto bene il nostro Presidente, Gian Michele Maglio, a chiedere con voce ferma che il sindacato sia alleato e impegnato nel sostegno a Famiglia Nuova e di altre Cooperative sociali che operano in modo corretto, quando si troveranno a contrattare per rinnovare i sistemi di accreditamento e le convenzioni vigenti: le rette per l’utenza da molto tempo sono ridotte al minimo, ribassate al solo minutaggio prestazionale. Gli utenti dei nostri servizi, specificatamente quelli residenziali, portano bisogni complessi, ma anche complessivi, e non è pensabile di rispondere a cittadini, in accoglienza e cura quasi totali, misurando e quantificando la prestazione specialistica di cui necessitano: quanto di educatore, di psicologo, di infermiere hanno bisogno quotidianamente e quanto invece di ascolto e di accoglienza e di beni materiali non sanitari?! Una maggiorazione dei riconoscimenti economici per i lavoratori delle Cooperative che come la nostra applicano il CCNL, doveroso ancorché tardivo, rischia di minare i bilanci economici. Non mettiamo i bisogni delle persone accolte contro la necessità di ottenere il giusto riconoscimento per quanto ogni giorno è fatto nei Servizi per le dipendenze, per i percorsi di integrazione dei cittadini migranti, per le povertà sociali estreme, per i minori non accompagnati e altre fragilità vulnerabili.
Bruno