Per ricordare Leandro, a 20 anni dalla sua morte, abbiamo preso alcuni passaggi di un’intervista e pensato di ripubblicarli, convinti che siano parole e significati magari non immediati e per qualcuno anche non condivisibili, ma di un sapere e di uno spessore raro tra gli umani.
Ma era umano Leandro?
Bruno
Don Leandro Rossi: “E poi bisogna anche rischiare, il Vangelo è anche follia”
Ti trovi mai di fronte casi in cui ti pare che il recupero sia impossibile?
Non è questione di casi, è questione di momenti. Ci sono momenti in cui ogni persona, a qualunque stadio, può ritornare. Ci sono altri momenti in cui qualunque aiuto esterno, di qualunque tipo, è inutile. Noi abbiamo continuamente richieste per ospitare gente: siamo costretti a dire di no. Attualmente siamo in tredici e quando ci fosse un posto libero, l’importante sarebbe di cogliere il ragazzo nel momento giusto
Se Cristo si reincarnasse oggi, dove sarebbe?
Ricordo quella canzone di qualche anno fa: «Gesù, se un giorno tu ritorni, vieni a nascere in un’officina»; ebbene quest’anno direi: «Gesù, vieni a nascere in una tendopoli». Ci siamo stati per otto giorni, noi della comunità, tra i terremotati a dare una mano. Devo dire che i miei ragazzi sono stati bravissimi. Ed una scoperta che abbiamo fatto tutti è stata questa: «Ci voleva un terremoto per assaporare la bellezza della solidarietà, il sentirsi fratelli, senza le distinzioni: questo è tuo, questo è mio»
Il figlio «prodigo» e il fratello: non pensi che si debba talvolta difendere anche questo «fratello» che è rimasto a lavorare nella casa del padre?
Il fratello del «prodigo» non solo non lo difendo, ma non è difendibile. È difendibile chi, come Santa Teresa del Bambin Gesù, dice: «Io sono peggio della Maddalena. Potevo fare peccati ben più gravi; il Signore mi ha voluto così bene che me ne ha preservato». Non è, invece, difendibile l’atteggiamento di superiorità nei confronti di chi sbaglia. Certo devo sentire fratelli tutti, ma non solo devo seguire come prete prima «la pecorella smarrita»; talvolta sono io che mi sento smarrito di fronte alla «pecorella» o al «prodigo»
Fede, Speranza, Carità: quale di queste virtù ti è più ardua?
Tutte tre sono ovviamente fondamentali, però io credo che la carità è prevalente, non solo teologicamente, ma anche nell’animo moderno. La carità intesa come apertura agli altri, agli umili, ai poveri. Per me più difficile la speranza: in alcuni momenti, vedo nero anch’io e quasi mi ordino di tirar fuori i «segni dei tempi» quando non ci sono. Non mi viene spontanea la speranza.
Intervsita di Andrea Maietti a don Leandro Rossi, Cadilana, gennaio 1981, poi in “Ritorno a Lodi. Diario minimo di una provincia antica”, Lodigraf, 1981.