“Sono stanco che il Sole resti in cielo, non vedo l’ora che si sfasci la sintassi del Mondo…”
Italo Calvino “Il castello dei destini incrociati”
Dovessi definire il 2022 lo definirei sicuramente un anno di Crisi. Ho cercato di riflettere su questa parola, sui tanti significati che veicola, cosa può significare per una cooperativa sociale come Famiglia Nuova, e per il contesto sociale in cui opera.
Quando si vuole approfondire il significato di una parola è bene studiarne la genealogia e l’etimologia. Non è certamente questo il contesto di una disamina dotta, che non saprei neppure fare. Certamente alcuni spunti interpretativi possono essere un suggerimento per una base discorsiva meglio situata.
Crisi, parola poliedrica, duttile metaforicamente. La troviamo dall’ambito tecnico medico a quello del diritto, nella teologia, sfumando, da una sfera altra, attraverso metafore ricorrenti e sempre legate ad alternative vitali: al gioco del giusto e dell’ingiusto, al tempo, alla sua contrazione e compiutezza, quindi, al passaggio e alla trasformazione che sembra ancorarsi ad un punto decisivo.
La derivazione greca del verbo ci riporta ad un insieme di significati quali: giudicare, separare, scegliere, misurarsi, litigare e lottare. Crisi significava, però, anche decisione, scelta, e Aristotele nel suo trattato “Politica” usa il termine in questa accezione.
Il 2022, anno post pandemico. In molti, ma forse non abbastanza, ci siamo accorti, che non è andato tutto bene. L’anno inizia con una guerra nel cuore del continente Europeo. Il 24 febbraio l’esercito della federazione Russa invade l’Ucraina. Ci svegliamo al mattino e siamo catapultati in un passato dal sapore tragicamente ottocentesco, che non manca certamente di un retrogusto di futuro incerto, violento. Che orrore la guerra, ci siamo detti in Cooperativa.
Restando nella crisi, il 2022 ci vede più poveri, non tutti. L’inflazione media dei prezzi al consumo si attesta intorno all’8%, pesando però differentemente per le famiglie con minore capacità di spesa (+12.1%) che per quelle con maggior capacità di spesa (+9,2%). Aumentano le disuguaglianze, la forbice sociale fra ricchi e poveri si allarga, la polarizzazione si struttura sempre più, spingendo ai margini migliaia di persone, contraendo, in tal modo, i diritti di cittadinanza che ci permettono di prendere parola.
È in questo contesto socio economico che ci siamo mossi e ci muoviamo come Cooperativa sociale. Anche per noi, come organizzazione, il 2022 ci vede impegnati nella nostra Crisi.
Siamo, infatti, nel pieno di un cambiamento generazionale, significativo, intenso, colmo di pericoli e opportunità. Le crisi non sono pianificabili, anche quando hanno in sé un certo margine di prevedibilità. I passaggi fondamentali, visti da una prospettiva organizzativa, ma forse anche culturale, li avevamo, e li abbiamo tutti in mente. Resta il fatto, che ad un certo punto, il tempo storico accelera, si comprime, riduce lo spazio d’esperienza del presente, imponendo scelte, decisioni, che ci proiettano in un futuro del qui, ma non ancora. La trasformazione è un processo sempre “già in atto”. Un periodo, quindi, gravido di decisioni, pressioni sociali, economiche e organizzative.
Che fare?
La risposta è stata: continuiamo ad immergerci e a seguire il processo di partecipazione che ha le proprie radici proprio nelle ragioni costitutive dei fondatori della cooperativa, e che abbiamo ripreso a sviluppare e risignificare con la presidenza di Mariarosa Devecchi.
Nessun ritorno e rievocazione del passato, ma una riscoperta di alcuni fondamentali, che, in ultima analisi, sono i presupposti del sistema cooperativo storicamente inteso, primi fra gli altri l’assetto proprietario di‑uso e il modello democratico di coinvolgimento delle posizioni associative.
Nella pratica: nei primi mesi del 2022, abbiamo incontrato tutte le équipe dei vari servizi, incontrandole là dove operano, facendoci coinvolgere in un confronto aperto, serrato, molte volte rigoroso. Ci siamo messi in una posizione di ascolto reciproco, raccogliendo istanze, scontenti, bisogni e desideri. Abbiamo formato piccoli gruppi di lavoro, costruito una griglia dei bisogni, che sono stati poi restituiti in un incontro aperto a tutti i lavoratori soci e non soci della Cooperativa.
Restando nel solco dell’impianto partecipativo abbiamo deciso che tutto questo lavoro, tutte queste relazioni, contributi, avrebbero dovuto confluire in un piano programmatico sistematico e rappresentativo delle pluralità coinvolte: il Piano Politico Strategico di Famiglia Nuova, costruito dagli stessi soci della Cooperativa. Una sfida che ci vedrà impegnati nei prossimi anni in questo processo di spinta alle pratiche di allargamento e coinvolgimento delle responsabilità.
Alla luce di quanto detto, passando ai dati raccolti nel Bilancio Sociale 2022, possiamo affermare che, nonostante alcune forti criticità, Famiglia Nuova si presenta come una Cooperativa economicamente e socialmente solida.
Nel 2022 manteniamo la occupabilità lavorativa, 149 dipendenti, 15 in più dell’anno precedente. Di questo, circa il 70% a tempo indeterminato e con un inquadramento contrattuale che gravita intorno ai livelli d1/d2 per almeno il 50%. Come tutti gli attori che operano nel sistema di cura alle persone, il genere femminile rappresenta la maggioranza della forza lavoro occupata, segnatamente per Famiglia Nuova il 70%. Per quanto riguarda i Servizi, nonostante la forte difficoltà a reperire educatori qualificati, in particolare per le residenzialità, siamo riusciti a mantenerli in essere senza perdere di vista le esigenze e i bisogni delle persone che seguiamo ed accogliamo.
Non solo, in tutto questo abbiamo risposto, insieme ai nostri partner, ad emergenze di carattere nazionale e internazionale con l’apertura di nuovi servizi per l’accoglienza diffusa di famiglie provenienti dall’Afghanistan e dall’Ucraina. Abbiamo ampliato i posti a disposizione all’interno del sistema S.A.I per i msna.
La nostra presenza sui vari territori, inoltre, ci ha permesso di intercettare nuovi bisogni, nuove soggettività che rischiano di essere escluse dall’esercizio dei diritti di cittadinanza. Per fare alcuni esempi: l’apertura dell’Housing per donne esposte ad una forte vulnerabilità sociale, il rilancio e il sempre maggior consolidamento di Innesco, lo spazio dedicato ad adolescenti e giovani adulti e alle loro famiglie, l’accoglienza Ping (progetto di gestione della crisi e valutazione diagnostica), e tutto il comparto di inserimento lavorativo che, nel 2022, si è rivelato ancora più efficace nel proprio ruolo sociale. Tutto questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il coinvolgimento della coprogettazione e il contributo economico e operativo di attori del pubblico e del privato sociale, presenti nei vari ambiti territoriali, nazionali regionali locali (si veda alle pagine 44-46 a proposito del Rapporto con la PA e alle sezioni RSI e Innovazione di questo documento).
Un lavoro di costruzione di legami e collaborazioni in grado di tessere quella trama di fiducia che sta alla base di ogni azione sociale impattante, e‑icace. Non sarebbe stato possibile e diciamocelo senza la partecipazione attiva appassionata, ma anche faticosa e rischiosa, di tutti gli operatori di Famiglia Nuova.
È grazie a loro, io direi anche grazie all’insegnamento che ci viene dalle persone che accogliamo, che portiamo avanti la nostra mission.
Gian Michele Maglio
Bilancio sociale 2022 di Famiglia Nuova Società Cooperativa Sociale Onlus (PDF)