“Il CIttadino”, sabato 10 dicembre 2022, p. 11.
Riscatti. Il percorso di reinserimento di alcuni ospiti dei Centri di accoglienza lodigiani Aziz è arrivato a Lodi dalla Tunisia nell’aprile 2021 e grazie alla sua tenacia e al suo impegno ha iniziato a svolgere un tirocinio presso un negozio di Pieve Fissiraga, dove ora può recarsi in autonomia con la bicicletta acquistata grazie al contributo di Mano a Mano. «La sua storia, e la sua voglia di mettersi in gioco ci hanno così conquistato, – afferma Ciro Vajro, project manager del progetto Mano a Mano – tanto che Aziz è diventato anche uno dei protagonisti di MoviMenti, lo strumento ludico utilizzato in 25 scuole lodigiane per parlare di inclusione».
Torikul, anche lui ora diciottenne, viene dal Bangladesh ed è stato accolto in un SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) per Minori stranieri non accompagnati della Cooperativa Sociale Eureka. Torikul, che molto presto ha dimostrato ottime abilità culinarie, grazie a Mano a Mano si è iscritto ad un corso di panificazione che, successivamente gli ha aperto le porte del ristorante per cui lavora tutt’ora.
Una storia simile quella di Seydou, che dopo un periodo di tirocinio adesso è stabilmente impegnato in una storica pasticceria di Lodi o ancora come Amidou e Alpha, che ormai sono entrambi tasselli fondamentale nell’attività della Cooperativa sociale L’Officina di Codogno.
Sono solo alcune delle storie che hanno cambiato direzione grazie ai Percorsi verso l’autonomia del progetto Mano a Mano, aiuti concreti (un corso per la patente, un tirocinio, uno strumento tecnico, un sostegno all’affitto, una casa dove stare temporaneamente) che sono stati forniti in 4 anni a 33 persone ospitate in alcuni centri di accoglienza della Provincia per fargli fare un passo in più verso la tanto ambita autonomia.
«Perché in fondo è proprio quella l’aspirazione principale di una persona che lascia il proprio Paese: trovare un lavoro, anche accettando di svolgere mansioni che spesso non rispecchiano il percorso formativo, avere un tetto sopra la testa e poter provvedere alla propria sussistenza»
afferma Ciro Vajro, project manager del progetto Mano a Mano.
Il tutto è stato possibile grazie alle donazioni raccolte con la campagna Sogni in spalla di Natale 2021 e alle successive iniziative di raccolta fondi realizzate dal team di progetto.
Fondamentale anche nella raccolta delle segnalazioni è stata la collaborazione dei Centri di accoglienza attivi nel Lodigiano e ancor più significativa la modalità con cui questi Percorsi verso l’Autonomia sono stati pensati. «Ho avuto il piacere di seguire la nascita di ognuno dei 33 Percorsi verso l’Autonomia.
È stato faticoso ed intenso, ma altrettanto interessante trovare attività per la realizzazione di sogni – afferma Cristina Zatta, operatrice de le progetto Mano a Mano. – Ogni progetto ha raccolto un frammento di storia, ha palpitato di vita. Ed è per questo talvolta ci sono state evoluzioni non pianificate, inversioni di rotta, frenate e poi nuove partenze, nuovi arrivi, per avvicinarsi sempre più al sentire profondo dei ragazzi».
Il progetto Mano a Mano, di cui fanno parte alcune realtà del Terzo settore, in primis la Cooperativa sociale Famiglia Nuova come ente capofila, l’Ufficio di Piano di Lodi e anche la Fondazione Comunitaria in qualità di ente collettore delle donazioni, è stato sostenuto da Fondazione Cariplo, nell’ambito del programma Welfare in Azione.