Penso agli uomini che sono lì, a fare i conti sulle probabilità nel passato di essere al suo posto e forse di evitarle in futuro. E penso agli operatori, alle operatrici, ai volontari e agli amici di Montebuono, al Responsabile di Comunità: tante domande, poche risposte, valutazioni rituali, anche per attraversare il lutto. Famiglia Nuova si stringe intorno alla sua Comunità.
Il senso della vita, della malattia, e della morte si accentuano se si vive in un gruppo di scopo. A volte, in Comunità, le emozioni ti fanno sfiorare la drammaturgia più intensa, altre volte se riesci anche a goderti il tuo tempo di “cura”, le sensazioni belle, anche per piccole conquiste quotidiane non materiali, ti fanno sentire grato di essere in vita.
Anche se sei all’ennesimo tentativo di autonomia dalle sostanze.
In Comunità, anche se ci si lamenta magari spessissimo, si sta anche bene. La responsabilità, che resta pratica di autonomia personale, è costantemente confrontata nel gruppo dei propri pari e lavorata con gli operatori, discussa e regolata, adattandola, alle norme di Comunità, al vivere con atre persone, in un movimento intenso e proteso al domani: in un certo senso è una responsabilità condivisa, può essere meno gravosa.
In un mondo di solitudini accentuate avere la possibilità del raro confronto costante, anche se solo per dover “recuperarsi”, ti può far riacquisire senso e significati personali smarriti o perduti nell’isolamento relazionale.
Eppure accade che uno di noi non ce la fa: era lì con noi, ci mangiava accanto, brontolava contro, ma era lì, con la possibilità o l’impossibilità di farcela, scritta non solo nella sua volontà, come per noi.
Questa volta Pino non tornerà: potrà venire voglia di mollare o al contrario di rafforzare lo “starci dentro”, che anche chi non vive la tossico dipendenza deve affrontare.
Lo ringrazio e lo saluto personalmente perché mi ha regalato tantissimo quando l’ho incontrato l’anno scorso a Montebuono mentre orgoglioso mi faceva vedere i risultati dell’orto di cui si occupava: si era ricordato di un mio gesto gratuito, dimenticato per me, che gli avevo riservato in un momento in cui nessuno a suo dire era pronto ad aiutare e nel dirmelo gli brillavano gli occhi.
Ciao Pino, stanno brillando anche a me.
Bruno