L’intervento di Mariarosa Devecchi alla presentazione del ritratto di don Leandro Rossi realizzato da Jorit – piazzale Forni, 4 febbraio 2022.
Ben trovati a tutti, non vi nascondo l’emozione che ho in questo momento e certamente mi perdonerete se sarò poco lucida.
Siamo qui a chiudere un anno importante per la Cooperativa. Il suo 40° anno. E potete immaginare quanto sia stato impegnativo non rinunciare a festeggiarlo come meritava in un tempo dove il distanziamento fisico è stato l’imperativo per quasi tutto il periodo.
Non abbiamo rinunciato e credo ne sia valsa la pena.
Abbiamo scelto di farci accompagnare dall’arte che pensiamo essere un linguaggio universale che tocca il cuore e la testa.
Abbiamo ripercorso le nostre origini attraverso un monologo magistralmente scritto e rappresentato da Silvia Frasson, abbiamo voluto fortemente ricordare ai lodigiani il pensiero e la visione di Don Leandro, forse troppo avanti rispetto al suo tempo o forse troppo scomodo per trovare larghi consensi questa opera realizzata qui oggi da Jorit ha proprio lo scopo di riportare lo sguardo sul mondo delle fragilità, sul mondo dell’emarginazione, sul mondo dei “diversi” tutti facenti parte di una stessa tribù, la tribù umana!
Volevamo ricordare, attraverso la sua faccia che dobbiamo essere capaci di costruire situazioni di confronto e riconoscimento comune di problemi, valorizzando la capacità delle persone, di tutte le persone, di darsi da fare. per ricostruire o rigenerare legami. Dobbiamo riuscire ad agganciare ogni sforzo di partecipazione civica che può rappresentare una svolta, un nuovo modo di intendere la comunità ed anche valorizzare il nostro fare. C’è bisogno di nuove alleanze e nuove imprese capaci di mobilitare risorse in progetti innovativi senza rinunciare a chiedere uno sforzo di ascolto e di consolidamento del ruolo pubblico nella gestione del welfare municipale e nel sistema sanitario. C’è bisogno di un lavoro tenace e continuo di tessitura che va alimentata ricreata con passione, curiosità lucidità e voglia di farlo insieme ad altri.
Non posso non citare anche il bell’elefante realizzato da Massarutto insieme ai minori accolti nei nostri servizi e ancora la mostra fotografica, realizzata dal nostro Ciro che ha messo in risalto chi oggi ci mette la faccia , volti di veri cooperatori che non si tirano indietro e ci mettono passione e professionalità in quello che fanno, portatori di competenze più che necessarie e, purtroppo, scarsamente riconosciute nella convinzione generale che per il lavoro di cura serva solo il buon cuore.
Li ringrazio tutti per esserci, sicura che continueranno senza demordere.
Abbiamo anche voluto guardare al futuro confrontandoci con altre realtà sui temi dell’inclusione, della cura, dell’accompagnamento educativo consci delle sfide che ci attendono.
Per ultimo cito il cammino tra i servizi che mi ha visto unire metaforicamente tutte le persone che, per tratti più o meno lunghi, hanno incontrato la cooperativa per necessità o per scelta.
Abbiamo percorso a piedi tutte le distanze, camminato in salita in discesa per sentieri poco battuti convinti che sia più che mai necessario condividere il peso e la responsabilità di ogni servizio indispensabile alla vita e al benessere comune, che non si debba cedere alla tentazione di concentrare ogni “potere” e ogni ruolo nelle mani di uno solo o di pochi.
Solo conferendo a ciascuno il proprio compito, riconoscendogli il carisma per l’edificio comune si potrà restituire successo e salute per la comunità e, cosa ancor più importante, impareremo a riconoscerci e finanche ad amarci.
Infine fatemi ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano a realizzare il percorso.
Parto dal gruppo della Coop che ha lavorato incessantemente: Elisa, Ciro, Tommy, Cristina e Giorgio.
Ringrazio il Comune di Lodi che ha seguito tutti gli eventi,
La Regione Lombardia la Fondazione Cariplo, l’Impresa sociale con i bambini la fondazione Banca Popolare di Lodi, la BCC Laudense, lo studio Sinthesys e tutti i privati che hanno dato un contributo economico che per noi ha avuto anche il senso di condivisione e sostegno alle nostre attività. Ringrazio Mario Quadraroli, Massarutto, Silvia, Jorit con Jeremy e Salvatore, Francesco e Simone, la Famiglia Castellotti la famiglia Geroni, l’Associazione Braila, l’Associazione Rumor Bianco, tutti i testimoni che hanno messo a disposizione scampoli importanti della loro vita. Un esempio concreto di come in tanti si va lontano se si cammina tutti nella stessa direzione.
Grazie davvero a tutti.