L’augurio di finire bruciato nei forni, reso più sudicio dagli sputi, delle 2 ragazze quindicenni al giovane undicenne perché “ebreo” è la notizia della vigilia della giornata della memoria: per non dimenticare l’orrore dell’olocausto ordito e tramato e prodotto dagli uomini contro altri uomini, da donne contro altre donne. Valga per molti l’orrore dell’inganno in cui incappò il piccolo cugino delle allora altrettanto piccole sorelle Bucci, queste ancora testimoni attive della tragedia, dopo 70 anni.
Mentre scrivevo mi sono tormentato per non scrivere la parola “ebreo”, quella parola: non so se la dovevo usare oppure no, se in forma di sostantivo o di aggettivo, se identifica e qualifica una religione, una cittadinanza, una stirpe o una …, no questa no perché quelle non esistono. Anche qui mi si inceppa il pensiero e la digitazione sulla tastiera. E non sono certo che vada bene.
Ma quell’augurio e quegli sputi sono di ieri sera, in Italia, a Livorno, tra quei ragazzi che diciamo sempre, con alcuni inganni della comunicazione veloce, sono il nostro futuro. È un episodio che rispecchia i tempi?
Serve celebrare l’ennesima giornata della memoria in uno scoramento collettivo, nel pieno di un’ennesima ondata pandemica che sembra non finire mai, nell’impoverimento materiale per tantissimi e valoriale per molti, anche nostro?
Serve a non dimenticare gli orrori che abbiamo prodotto, servirà per non ripeterli?
Penso, comunque, ancora di sì: nutriamo questa convinzione, dobbiamo credere che serve ricordare, raccontare. Questo tipo di azioni insultanti e discriminatorie non sono diverse dagli attacchi omotransfobici, xenofobi, e alle aggressioni rivolte a chi è in una delle infinite minoranze possibili. Il contrasto di tali reati deve diventare programma curriculare nelle scuole. Là deve essere insegnato a ciascuno che la rarità della propria individualità ricca di sfumature e differenze è un bene enorme, un’opportunità straordinaria ben oltre la fede religiosa o il gruppo etnico cui si appartiene. Che non è un merito o un demerito essere così o cosà, e molte adolescenti e giovani, per fortuna e diversamente dalle 2 della questione, questo lo sanno!
Bruno