2 aerei, conficcati nella parte alta delle Torri Gemelle, uno dei simboli riconoscibili di NYC, dell’America, dell’Occidente: familiare a me e credo a molti di noi. Poi altri 2 aerei lanciati verso altrettanti obiettivi “democratici”, meno eclatanti, ma ugualmente indirizzati a esiti stragisti. Un colpaccio messo a segno e che ci ha resi, improvvisamente, tutti insicuri, impauriti e più islamofobi.
Straniati dai reportage e dalle immagini.
Un attacco dal cielo inimmaginabile: e un esordio di nuovo millennio spaventoso e spaventevole.
Tutto pazzesco. O no? O molto peggio?
Poi ho considerato il successivo intervento in Afghanistan assurdo, pretestuoso, colonialistico.
Ricordo di aver partecipato alla manifestazione di Roma del 2003 contro l’intervento: eravamo in tantissimi, ma andò come il “cortèo, cortèo” protestava.
Molti anni spesi e annullati in queste settimane con il ritiro dei corpi armati e di supporto: più che un ritiro è sembrato un abbandono e è stata una fuga di chi aveva collaborato con gli apparati militari e paramilitari, con le istituzioni afghane e internazionali che si sono occupate di sostenere il ripristino di uno stato più laico e più occidentale possibile.
Oggi è una disfatta: per me non fu una buona idea quella di esportare modelli e sistemi di governance delle istituzioni, forse nemmeno adatti ai Paesi che li hanno proposti e che ne hanno più o meno proficuamente sopportato e subito l’onere.