E così oggi anche l’ultimo dei richiedenti, ricorrente, per la protezione internazionale domiciliato nel nostro CAS di Perugia ha concluso il suo progetto di accoglienza con noi. come da assemblea dell’anno scorso, che ha determinato la non partecipazione ulteriore ai nuovi bandi di accoglienza straordinaria, abbiamo piano piano chiuso gli appartamenti adibiti a CAS, qualcuno con code di gestione che si trascinano ancora, e oggi appunto ho accompagnato Steve ad altro servizio simile: progetto costruito con lui, l’Ente di accoglienza, i servizi sociali prefettizi. un ultimo accompagnamento, speriamo di qualche buon risultato.
In questi giorni pensavo alla conclusione di questo progetto di accoglienza, che mi ha visto coinvolto per questi tre anni. É stato un tempo lavorativo veloce, il tempo, forse, di imparare qualcosa ed ecco, la conclusione. Ho appreso tanto, conosciuto gente completamente nuova, lavorato con enti diversi, incontrato volontari originali, collaborato con operatori già conosciuti e con altri per la prima volta. Ho improvvisato, azzardato, costruito nuove relazioni in un contesto nuovo e in nuovi territori, come avevo imparato a fare in Famiglia Nuova, per 20 anni. sono oggi un operatore, dicono che si dice educatore, arricchito, rinvigorito nella mia passione ideologica, socialmente ringiovanito.
E stamattina, coincidente all’accompagnamento di Steve, la chiamata di Elisa che mi comunicava il successo del nuovo progetto, su cui l’Ufficio Innovazione e Sviluppo si è speso molto e con una passione sfrenata, predisposto alla fine dell’inverno, in era pre-Covid 2: sembra un’era fa.
Allora la leggera malinconia si è illuminata subito, anche se l’emozione per la bella notizia ha immediatamente richiamato i timori di essere non all’altezza, di essere inadeguato.
Ma questa è un’altra storia.
Bruno