Ciao Jamboye,
per me è stato importante averti incontrato e conosciuto un po’. La relazione con te, di varia intensità, mi è servita per apprendere. Grazie!
Una settimana fa ti ho accompagnato al Servizio CAS di Foligno gestito dalla Caritas diocesana: con il tuo consenso e, anche, con il tuo desiderio di cambiamento. 🙁
Sovrastato dalla mia sensibilità ho rischiato di travolgere la tua, spiccata, e diversa. Ho imparato a rispettarla senza interventismo. Ho faticato a misurarmi con te, tanto, e penso di non essere stato una facile misura per te. Ho vissuto momenti in cui credo di essere riuscito a supportare le tue richieste e altri in cui non sono riuscito a sintonizzarmi con il tuo “didentro”, ma nemmeno con il tuo “difuori”: talvolta ho capito, quasi mai rapidamente, e ho accolto che andasse in questo modo. 😐
L’estate scorsa, prima dell’episodio di acuzie che hai vissuto e dopo il quale si è un po’ incrinato il nostro rapporto di alleanza, durante alcuni tragitti in auto, cantavamo il tormentone del momento “Non ti dico no”: tu fan scatenato di Loredana Bertè (non dei Boomdabash!!!). Sono stati momenti belli per la leggerezza condivisa, anche se solo per pochi istanti. 🙂
Jamboye spero tu possa trovare una tua “zona” (tana, utopia, ecc) perchè con la resilienza che la tua storia di vita ti fa tirar fuori, quante volte hai ribadito,
“Bruno, I know life is hard, don’t worry”
ti saranno protettive.