A me, per la prima volta, il compito e l’onore di introdurre questo bilancio che rappresenta la parte di significato del lavoro sociale che ogni giorno cerchiamo di interpretare al meglio.
Il primo pensiero è di gratitudine verso Bruno che mi ha preceduto e che ha saputo guidare la barca in anni duri e anche un po’ tempestosi. A Lui il mio personale grazie, la mia stima e l’affetto che lunghi anni di condivisione del lavoro e della vita di Cooperativa hanno saldato sempre più.
Siamo in un momento storico veramente sfidante per chi ancora pensa che ciascuna persona è portatrice di diritti oltre che di doveri; per chi quotidianamente si trova ad affrontare difficoltà pratiche e resistenze ideologiche che rendono sempre più faticoso il lavoro di cura , l’accoglienza degli emarginati, il rispetto delle differenze culturali, religiose , di genere , di orientamento ecc. , per chi si affianca in tratti di vita faticosi continuando a parlare di possibile felicità.
Nonostante questo scenario sempre più complesso, nonostante le risorse sempre più centellinate, nonostante i lacci e lacciuoli che la burocrazia, a volte ridondante e inutile, richiede, siamo riusciti anche quest’anno a portare a casa qualche risultato frutto del lavoro e dell’impegno di tutti.
Ecco, questo documento cercherà, nel modo più chiaro e semplice possibile, di raccontare chi sono le persone che incontriamo ogni giorno, cosa possono aspettarsi dalla nostra Organizzazione, dai nostri soci lavoratori, dai nostri dipendenti, quanto grande sia l’impegno di tutti gli operatori, dei responsabili dei servizi per far emergere e maturare in ciascuno la consapevolezza del proprio valore, delle proprie capacità, della propria forza.
Abbiamo cercato di migliorare la stesura del bilancio sociale approntando un gruppo di lavoro dedicato che ha lavorato con entusiasmo e professionalità e che ringrazio di cuore.
L’augurio che mi e vi faccio è che venga reso visibile e oggettivo il bisogno grande di presa in carico che ancora emerge dal divario sociale ed economico che si sta sempre più allargando, dalla complessità di alcuni fenomeni sociologici che dovremo saper affrontare e gestire se non vogliamo che ci travolgano, evitando di alimentare “guerre tra poveri” che producono solo tensione e conflitto sociale invece che soluzioni pacifiche e possibili; dall’aumento consistente di povertà educativa che spesso si riscontra nelle famiglie che incontriamo anche là dove non sembrerebbe esserci alcun problema.
Sempre meno sappiamo di poter bastare a noi stessi, sempre più abbiamo lavorato e dovremo lavorare per costruire, insieme ad altre Organizzazioni del privato sociale, del pubblico, del volontariato per trovare sinergie e percorsi possibili che rendano forte e coesa una comunità.
Noi come operatori di organizzazione e di servizi dovremo saper tenere insieme la cura di ciascuno compresi noi stessi, pensandoci e vivendoci come un gruppo coeso, pensante, partecipativo sempre disposto a crescere e a cambiare adattandosi agli scenari che cambiano ed evolvono. Lavorare in equipe con un coordinamento in grado di cedere potere significa saper far spazio a ciascun componente, alla creatività umana e professionale di ognuno in un contesto di fiducia reciproca che possa produrre pensiero ed azione corrispondente e condivisa.
Sono sicura che insieme riusciremo ad affrontare le sfide che ci attendono nel nuovo anno sapendo guardare con fiducia al futuro e mantenendo salde le radici nella nostra storia.
Buona lettura a tutti e di nuovo grazie!
Mariarosa Devecchi
Bilancio sociale 2017 di Famiglia Nuova Società Cooperativa Sociale Onlus