Scrivo queste poche righe incerto sull’efficacia della comunicazione di rimbrotto, ma non possiamo più tacere dopo l’ultimo articolo, di una serie, pubblicato dal quotidiano “Il Giornale” il 27 giugno. L’amplificazione di aspetti critici del mondo moderno senza indicare alcun contributo per una loro soluzione sostenibile, la diffusione di notizie false e strumentalmente gridate sui media per opporsi a tutto e a tutti come unica proposta di politica trasparente, la gonfiatura delle cifre delle rette per ogni persona vulnerabile che viene accolta, rendono obbligatorio dire basta all’informazione “dossierata” di info spazzatura.
La nostra Cooperativa, Famiglia Nuova, apre da sempre i suoi Servizi, residenziali, ambulatoriali o di prossimità a tutti i cittadini: consideriamo chi vuole conoscere come accogliamo, cosa garantiamo, quanto lavoriamo, davvero il benvenuto.
Gli “altoparlanti dello spam” devono raccontare, oltre alle cattive prassi di alcuni Enti dell’accoglienza lucrativa, le fatiche degli operatori delle Cooperative che ogni giorno, di ogni mese, di ogni anno lavorano con un coinvolgimento spesso totalizzante per restituire qualità della vita a tossicodipendenti, carcerati, ammalati in Aids, migranti economici e richiedenti asilo impauriti e molto disorientati, nuovi poveri e vecchi impoveriti “autoctoni”, ai “cronici” di cui i Servizi pubblici non si vogliono più occupare e per i quali non si vogliono più spendere risorse economiche, a persone di varia disabilità, a cittadini con gravi sofferenze psicologiche o psichiatriche.
Devono descrivere i progetti che vanno a buon fine oltre l’immaginabile e quasi senza risorse.
I giornalisti dello scandalo facile devono venire da noi e spendere del tempo con noi quando un ospite di Comunità sballa e aggredisce chi ha intorno, quando un minorenne senza accompagnamento si taglia in modo autolesionistico, quando una persona che vive con Aids deve attraversare l’ultima fase della vita; quei professionisti al soldo della politica con la p minuscola devono mettersi al nostro fianco per capire che lavoro è quello di accogliere magari chi vive condizioni di restrizione della libertà da anni e per altri anni e piange per tre giorni dopo aver ricevuto la visita della famiglia ancora un po’ presente perché attaccata ad un filo di affetto che sopravvive oltre le rogne della vita, e vuole buttare all’aria il buon lavoro svolto fin lì; devono essere davanti a noi per capire l’impegno umano che ci buttiamo dentro quando provi a sostenere i segni della bruttura procurati da povertà sociale così grave che fa traballare la visione di speranza che determina il nostro Statuto.
Siamo tutti orgogliosi di essere in Famiglia Nuova, certi di far parte di quel settore di attività che qualificano il significato civico di un paese dalla storia millenaria, che non hanno paura di dire da che parte stanno, che sanno sostenere ed aiutare oltre il mandato stretto che deve essere garantito per la retta amministrativa: ogni cittadino del mondo, di qualsiasi mondo del disagio, vale molto di più dei millantati lauti guadagni che si realizzano nell’accogliere migranti e minori non accompagnati, che le cooperative rosse intascano: non c’è retta che tenga il confronto con il lavoro prezioso che ogni Operatore Educatore svolge per contribuire al recupero o al raggiungimento della ragionevole felicità.
Vi aspettiamo numerosi nei nostri Servizi la sera di Natale, la notte di Ferragosto, il mattino di Pasquetta per vedere quanti soldi intaschiamo, quanto champagne beviamo, quali SUV guidiamo…
Ufficio comunicazione Famiglia Nuova