Una storia che ha un senso speciale è quella che oggi si è ricordata sotto i pini marittimi della grande aiuola con monumento a Montebuono. La Casa Alloggio I Tulipani è di fronte e la Comunità Montebuono sovrasta il luogo dell’eccidio di Montebuono.
Come per altri eventi storici anche questa mattina, durante la cerimonia di deposizione di questo omaggio ai caduti, alla presenza delle autorità locali e rappresentative del territorio in sede parlamentare, si sono ascoltate ipotesi diverse relative all’episodio specifico che, nelle diverse sensibilità rappresentate, non concorda nemmeno sulla data dell’evento.
Dunque: circa il 10 giugno 1944 accade l’eccidio dei partigiani di Montebuono (versione che sposo perché è quella che ho sentito raccontare più spesso da quando sono in Umbria e perché celebra la resistenza ai nazi-fascisti occupanti l’Italia di allora, partigianeria cui tengo molto): oggi, tra le testimonianze espresse, mi ha colpito quella di Francesca, anziana signora di Agello che lì perse a soli 6 anni il padre e uno zio:
Francesca è stata una delle volontarie più straordinarie e appassionate della prima stagione della nostra Comunità dell’Umbria: la ricordo bene, con i suoi manicaretti umbri e grande alleata di Angiolina con cui ribaltava ogni volta da cima a fondo la grande villa, per tenerla come si doveva… una delle poche persone che ci ha accolto sul territorio, contrastando i pareri giudicanti di chi non ci voleva.
Insieme ai saluti e ringraziamenti pubblici del Sindaco in carica, del Comandante dei carabinieri e dei vigili urbani, del Presidente della Pro Loco di Sant’Arcangelo agli intervenuti, tra cui c’era anche Famiglia Nuova, hanno ridato un legame di senso speciale a quella storia, in quel luogo.
La rinnovata richiesta di poterci occupare delle piccole lapidi alla memoria che testimoniano l’evento, ormai rovinate, condividendo la storia di allora, oggi, grazie a Francesca, assume un significato ancora più speciale perché in questo tipo di storie ci vogliamo essere.
Bruno