Cari Lavoratori e Lavoratrici di Famiglia Nuova buon 1° Maggio
Adolescente assistevo ogni 1° maggio al corteo festoso dei lavoratori che sfilavano orgogliosi per i corsi principali del centro di Cremona. Tante bandiere, tanti operai, sindacati, piccoli imprenditori, qualche proprietario terriero, personalità delle Istituzioni. Molti spettatori. Era emozionante.
Il mondo del lavoro è cambiato, continuerà a cambiare sempre più velocemente. Potrà essere complicato dalla superspecializzazione tecnologica, dalla frenetica urgenza della domanda di merci globalizzate, dalla rottamazione di chi non modernizza, dalla desindacalizzazione.
Oggi non sono sicuro che prevarranno i festeggiamenti: c’è molto dolore e rabbia in giro. Ci si accorge frequentando i territori, almeno qui nella verde e ridente Umbria. Lavoratori stressati, economicamente poco riconosciuti, quando dipendenti di aziende operative. Delusi, rassegnati al peggio, arrabbiati quelli che hanno perso le garanzie di un lavoro, della dignità e della libertà individuale che ad esso sono legate.
Noi che lavoriamo in Famiglia Nuova, nella sua Mission, con la sua Vision, dobbiamo sentirci fortunati. Fortunati di avere il lavoro. Un lavoro usurante, ma eccezionale. Vorace divoratore di energie, ma estremamente arricchente sul piano umano personale. Fortunati perché possiamo essere protagonisti diretti dei servizi che svolgiamo, delle relazioni d’aiuto che costruiamo, delle sfide che abbiamo intrapreso. Fortunati per essere con le mani ed il cuore nella pasta della Vita, tostissima. Testimoni dell’unicità dell’Uomo e della Donna, della loro preziosità.
Saremo fieri di essere riconosciuti portatori di benessere.
Quest’anno riceveremo un piccolo riconoscimento economico, mai equo abbastanza per ripagare di tutto l’impegno e la fatica delle turnazioni continue e delle responsabilità che assumiamo, ma sempre utile per le famiglie e per chi è singolo.
Grazie per aver onorato il lavoro che facciamo, per averlo reso visibile e più prezioso.
Fortunato di essere stato il Vostro Presidente.
Bruno