Bruno.
Lunghi e dolorosi i giorni che ci separano ma nello sgomento dei nostri cuori colpiti trova spazio la tenerezza perché tornano ricordi di noi con te, sereni , fieri ed uniti.
Ti ho conosciuto durante la tua esperienza umbra. Eri venuto per riaprire la Comunità di Monte Buono, a me molto cara. Talvolta entravi a I Tulipani, dove ero operatore, cercando Luisa, entrambi eravate migranti, e ti osservavo per conoscerti meglio.
Poi tanti anni fecondi in Cooperativa, intensi e ricchi di buone battaglie in nome dell’accoglienza. Tutte portate, fin qui, a buon fine.
Non ho vissuto come altri più fortunati, vicino a te, ma porto con me il tuo avermi riconosciuto: “Sono orgoglioso di te” mi hai regalato al telefono prima del Natale 2014. È stato enorme il salto del mio cuore perché ricevere un tuo sorriso, un tuo complimento o una tua approvazione era vitale quando abbiamo lavorato insieme.
Abbiamo anche viaggiato insieme, riso insieme, pregato, silenziosi, insieme. Abbiamo discusso, animosamente, nel massimo rispetto reciproco. Certi di sapere, l’un l’altro, dell’onere e dell’onore di essere portatori del messaggio dell’Utopia Possibile che abbiamo creduto dovesse compiersi. La giusta felicità per tutti, a partire dai più vulnerabili e vulnerati.
Sono sicuro che chi ti ha voluto bene, e da te era benvoluto e benvoluta, è ricco di una forza speciale, nel ricordo indelebile di te, che potrà non consumarsi tanto più la faremo vivere nel cuore.