Bruno Marchini
È una grande emozione avere l’onore di rappresentare Famiglia Nuova in qualità di Presidente qui questa sera: Vi ringrazio tutti per essere venuti e ringrazio l’amministrazione del Teatro Alle Vigne per aver messo a disposizione questo luogo per la celebrazione della cooperativa con lo spettacolo concerto Mio angelo di cenere. Il primo giorno di primavera e la giornata mondiale della poesia, celebrati oggi, sono speciale corollario a questo evento.
Famiglia Nuova nasce 35 anni fa per accogliere persone che vivevano in grave disagio sociale: uomini e qualche donna che, per l’alcool e l’eroina, avevano bruciato ogni legame utile. Quando esistenti anche le famiglie li avevano allontanati. I Padri Fondatori allora assegnarono alla cooperativa un nome che era una dichiarazione di intenti: famiglia nuova, un posto dove poter condividere la passione per l’accoglienza dell’altro, dopo essere stati accolti. Come ha scritto Mery 5 giorni fa, in occasione del compleanno, forse nemmeno loro credevano potesse durare tanto.
In questo teatro, recentemente, Famiglia Nuova ha visto riconosciuto l’impegno profetico dell’accoglienza per cui è famosa e del quale i premiati Egisto e Severino, che chiameremo Fratelli Continuatori, sono stati attivisti e strenui sostenitori: così come il Fondatore cardine don Leandro Rossi anch’essi hanno ricevuto, alla memoria, i dovuti riconoscimenti. Con l’aiuto di tutte e di tutti la Storia della Coop prosegue fieramente e sceglierà, ogni giorno, di stare dalla parte giusta della vicenda umana: dalla parte dei più deboli in termini complessivi. Siamo noi che ringraziamo loro. Come ci è stato insegnato in questi 35 anni.
Da allora altre vulnerabilità e marginalità stigmatizzate si sono affacciate alla porta di Famiglia Nuova, nuove e vecchie povertà sociali ed umane, Aids, migranti e rifugiati, nuove dipendenze e la Cooperativa ha risposto prontamente, qualche volta anticipando gli oneri dell’accoglienza. Da allora l’organizzazione della Cooperativa è cambiata molto, la trasformazione è attiva, ha raggiunto il risanamento dei propri saldi di bilancio e sono stati avviati nuovi servizi alla persona: Famiglia Nuova oggi è molto attiva anche nell’area delle attività educative rivolte a minori dell’infanzia, mentre per grandi minori più o meno accompagnati si sperimentano servizi residenziali leggeri o di educativa di strada. La nostra coop è chiamata, per la sua credibilità, in organismi ed enti del territorio a riformulare la prevenzione delle povertà e la lotta all’assistenzialismo che per anni ha impedito risultati di concreta inclusione sociale di coloro che ne hanno diritto e volontà.
Linfa vitale per il nostro futuro sarà l’essere nel territorio dove operiamo e viviamo sensibilizzando criticamente i singoli e le Istituzioni con cui entriamo in contatto e lottando per l’esigibilità dei diritti tra i quali come da nostro Codice Etico l’aspirazione alla giusta felicità per tutti è il più illuminante.
Per celebrare la nostra Storia, di cui a vario titolo sono stato e sono parte, questa sera ci siamo fatti un regalo che abbiamo voluto condividere: lo spettacolo concerto Mio angelo di Cenere di Officina Poetica, tratto da Labambina e da Notizie dall’esilio, di Mariella Mehr. Fabio Turchetti alle fisarmoniche e chitarre ha messo in musica liriche di Mariella , Mio angelo di cenere è un suo album, che saranno recitate dalla calda ed importante voce di Daniela Coelli: esse esprimono con urlo tagliente e con linguaggio paradossale e visionario, gridando l’indicibile, buttano fuori dal cuore e dal corpo violati il Male subìto. Il contrabbasso e la tromba di Luca Garlaschelli, i flauti di Luca Congedo e i video di Hermes Mangialardo arricchiscono con lucente intensità lo spettacolo concerto, qua incalzando e sottolineando il grido, là attenuandolo in un respiro.
Al di là della storia di dolore di Mariella, che vi invito ad ascoltare attraverso una ricerca approfondita di quanto è stata costretta a subire e di come ne ha scritto, andando oltre la resilienza, Mio angelo di cenere amplifica gli effetti provocati dai testi d’impatto emotivo drammatico dimostrandoci però che attraverso l’arte è possibile sopravvivere al male ancora inespresso e al dolore delle cicatrici emotive che qualche volta ci portiamo ancora dentro. Come Mariella. Solo se ci riusciremo sapremo accogliere noi e gli altri con amore. E sapere che Mariella ci è riuscita ha dato speranza alla mia storia, spero ne aggiunga a quella di ciascuno.
Buona serata a tutti e grazie per essere con Famiglia Nuova.