Leandro Rossi per “Utopia possibile”, numero 48, maggio-giugno 1997, p. 3.
Don Leandro si è dimesso da Presidente di Famiglia Nuova. Lo sostituisce il Professor Egisto Taino, responsabile della Comunità di Cornovecchio. Gli faccio i migliori auguri e assicuro la collaborazione. Famiglia Nuova era nata di fatto venti anni fa (con il primo tossico a Cadilana) l’antivigilia di Natale (23.12.1977). Divenne Associazione in seguito (12.6.1979) e divenne cooperativa dopo ancora (16.3.1981). Qualcuno mi chiede: “Perché ti sei dimesso?”. Rispondo, per diversi motivi. Anzitutto per cogliere i segni dei tempi, che dicono che è ora di dare più spazio ai giovani, che hanno più energie da spendere. Papa Giovanni diceva, nell’Enciclica sulla Pace, che ci vuole l’avvicendamento nelle cariche per l’arricchimento della società, grazie alla creatività di nuovi soggetti al potere. Poi il calo delle forze ed il crescere della burocrazia non mi consentirebbero di svolgere al meglio il mio compito. Infine, non lascio Famiglia Nuova, ma voglio tentare vie nuove. Ho come un chiodo fisso. I tossici non sono più gli ultimi: ci sono i senza fissa dimora, i carcerati non tossici, ecc… Vedremo cosa si potrà fare. Ma “Le pietre scartate diventeranno pietre angolari”, dice la Bibbia, se si troveranno a casa loro. Vorrei dire nell’occasione ciò che mi sta maggiormente a cuore.
Non neghiamo mai a nessuno la Speranza, specie alle persone in difficoltà. Non pronunciamo mai sentenze di morte. Non ne abbiamo il diritto. La persona può cominciare ogni giorno il cammino verso la fioritura e la pienezza della sua vita, può essere guarita dall’Amore che l’ha creata. Il passato non incatena nessuno. Il nostro amore può svegliare sempre, nella persona sofferente, i copiosi germi di umanità e di grazia (Teobaldo).
Tutto è grazia. Anche i peccati!? Un vecchio rabbino raccontava: “Ognuno è legato a Dio con una corda. Quando commetti una colpa, la corda si spezza. Ma appena ti penti Dio fa subito un nodo e la corda si accorcia; ti avvicini un po’ di più a lui. Così di colpa in colpa, di nodo in nodo ci avviciniamo sempre di più e si arriva più presto al cuore di Dio”. Dio sa trarre il bene anche dal male, con la Sua Provvidenza.