Leandro Rossi per “Utopia possibile”, numero 9-10, maggio-giugno 1990., p. 21.
Mi rivolgo a te perché mi abbia ad aiutare, perchè ne ho combinata una grossa. Ho firmato 600 milioni di cambiali (proprio come hanno fatto alcuni miei ragazzi per avere soldi per la droga).
Ma io l’ho fatto a fin di bene.
Sai che abbiamo una grossa villa a Montebuono di Magione. Avevamo deciso di ricostruire anche tutta la casa colonica (mezzo miliardo) per mettervi la Comunità, in modo che la grossa villa potesse ospitare quelli in AlDS. Ed è un grande progetto, che arriva al momento giusto, per persone che nessuno vuole, e che qui si troverebbero in un posto magnifico, incorporati nella comunità e quindi non ghettizzati. Quando tutto era pronto, giunge la notizia. La Coop. ICLEU possedeva le quote maggioritarie della Edil S. Giorgio di Milano, proprietaria della nostra Comunità Montebuono e della collina circostante. L’amministratore delegato, il bravo Corrado Barbot, mi dice: “Prendere o lasciare. O prendi tu almeno il 51% delle azioni o Montebuono passa ad altri. lo ti consiglio di prenderla. Qualche santo ti aiuterà”. lo non ho fatto miracoli, ma quasi.
Montebuono è salva. Il progetto di aiuto ai malati si attuerà. Ma gravano sulle mie spalle cambiali per 600 milioni, che devo onorare a fine dicembre. Da te attendo il regalo natalizio. La tua penna dovrà commuovere le banche del lodigiano, che tu conosci ed io no.
IL PROGETTO ECONOMICO
Ora che mi sento un piccolo Berlusconi, ti spiegherò il mio progetto, che tu dovresti lanciare ed attuare.
La proprietà di Montebuono (che è tutta e sola la proprietà della Edil S. Giorgio) vale almeno 2 miliardi di valore storico. Noi chiediamo non la carità, neppure alle Banche (che pure sono spesso istituti di beneficenza e che sarebbe giusto si accorgessero delle nuove povertà). Chiediamo invece alle banche del lodigiano (per questa realtà che ha sede giuridica da noi) un INVESTIMENTO Dl SOLIDARIETA, per uno scopo magnifico.
Montagna e case costano 2 miliardi. il mio debito ancora da pagare, quello in cambiali, è di 600 milioni.
Ebbene è in vendita il 30% delle azioni di questa società. Alla banca che offre 100 milioni diamo il 5%.
Da notare che è il puro prezzo di costo. Se domani si fosse costretti a vendere, la banca potrebbe realizzare anche di più. C’è, insomma, la carità e la solidarietà, ma in forma nuova di investimento utile. Prova un po’ tu a fare i conti. Il 5% potrebbe andare alla Cariplo di Lodi, sempre tanto generosa e sensibile. Un altro 5% alla Banca Popolare di Lodi, senza della quale nulla di bello avviene nel lodigiano (prima o dopo l’eventuale unione con Crema). C’è poi la “Laudense” (dove abbiamo 4 comunità: Corte Palasio ‘2’, Graffignana, Crespiatica).
C’è laCassa Rurale del Basso Lodigiano, che vide mio padre tra i venti fondatori della matrice di Guardamiglio (e 50 anni presidente di quella Cassa Rurale ed Artigiana).
Sento dire che è molto salda la Cassa di S. Colombano al Lambro dell’avv. Bassanetti.
E saremo a quota .500. Le ultime 100 potresti trovarle tu! Se proprio alcune casse rurali sono povere potrebbero mettersi assieme o firmare per l’1%, cioè 20 milioni.
“Meglio poco, che niente” e poi “tanti pochi fanno assai”. Io sono disponibile ad illustrare la proposta ovunque, ovunque tu vuoi e davanti a qualsiasi pubblico, generico o specializzato, affiancato da tecnici che risponderanno ove io non riuscissi. Ma aiutami. Le cambiali sono UNA COSA SERIA; ma i malati di AIDS che muoiono sulla strada (non accolti spesso da nessuno, neppure dagli ospedali e dalle famiglie) sono Una cosa ancora più seria.
Ciao, rispondimi.