Angioletta Rossi per “Utopia possibile”, numero 3, giugno 1989, p. 22.
Una manciata di case in una valle aperta, soleggiata, uno dei tanti santuari mariani, della gente cordiale e sensibile ai problemi degli ultimi, ecco S. Gallo, il paesino che ospita la nostra decima comunità.
Ci avevano segnalato la possibilità di essere ospitati per qualche giorno nei locali annessi al santuario ed abbiamo approfittato dell’occasione per trascorrervi quest’inverno con i ragazzi una breve vacanza studio. Sono tornati così entusiasti che a Leandro è venuta l’idea di chiedere al parroco, don Guglielmo, quei locali utilizzati solo saltuariamente per farne una piccola comunità.
Quell’aria buona, non inquinata dallo smog venefico, quel sole sfolgorante, non offuscato dalla nebbia che da noi ristagna e perdura per mesi, avrebbero certamente giovato alla salute dei nostri ragazzi.
Così, grazie alla generosità di don Guglielmo e alla sensibilità dei suoi parrocchiani ci siamo potuti istallare lassù. I ragazzi vi si trovano bene, circondati dalle premure dei vicini; si danno da fare per coltivare un orticello che possa fornire loro qualche verdura di stagione; dietro consiglio di Leandro, che ha l’hobby dei polli, tentano di preparare un minuscolo pollaio per qualche gallinella.
Flavio si occupa del coordinamento dei ragazzi, Giorgio delle borse e l’Angiolina con l’esperienza che si ritrova, costudirà il tutto con gelosa cura.
A loro il nostro augurio cordiale e ai sangallesi un Sentito grazie.
[immagine: Arnold Weisz Kubínčan, Choč Mountain, 1938, particolare.]