Venerdì 30 maggio è stata una giornata che porterò nel cuore. Noi della Comunità Montebuono abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a una tappa della staffetta ciclistica “Life – No drugs be free”, un evento straordinario organizzato dall’Associazione Sport e Comunità. Vi assicuro, è stato molto più di una semplice pedalata!
Questa staffetta è un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia, circa 3.000 km in totale, con tappe quotidiane. L’idea è quella di portare una testimonianza sull’impegno di tutte le comunità e le strutture come la nostra, che ogni giorno si impegnano per la cura delle dipendenze. Ma non solo: la staffetta vuole anche svegliare le coscienze sull’importanza di non ignorare il disagio giovanile e il problema delle droghe.
La nostra giornata si è svolta lungo la pianeggiante ma comunque impegnativa pista ciclabile del Lago Trasimeno. Abbiamo coperto circa 64 km e l’organizzazione “Sport e Comunità” è stata notevole, mettendoci a disposizione biciclette e caschi (che, ovviamente, sono obbligatori!). È stato bello sentirsi parte di qualcosa di così grande, pedalando insieme, respirando l’aria fresca e attraversando paesaggi che vediamo dalla nostra villa.
Lo scopo di “Life – No drugs be free” è proprio questo: mostrare il percorso che stiamo facendo. È un invito a non giudicare, a non chiudere gli occhi di fronte a problemi così importanti. E devo dire che, durante la tappa al Trasimeno, si è sentita forte questa energia.
Le giornate della staffetta, di solito, iniziano la mattina presto e finiscono nel pomeriggio. Noi della Comunità Montebuono ci siamo dati da fare preparando un pranzo al sacco per tutti i partecipanti. È stato un momento di condivisione, di risate e di unione che ha reso la giornata ancora più speciale.
Partecipare a questa tappa del 30 maggio 2025 al Lago Trasimeno è stato un momento davvero significativo per tutti noi. Ha unito lo sport, la nostra testimonianza e la sensibilizzazione su temi che ci stanno profondamente a cuore.
È stato un passo importante nel nostro “cammino condiviso”, e ne siamo fieri.
M. S.
