Seminario nazionale 29 aprile 2022 Perugia – Salone d’Onore, Palazzo Donini. Nuovi scenari per nuove sfide sulla tratta e lo sfruttamento degli esseri umani.
Sono stato invitato a partecipare a questo interessante seminario sulla tratta e lo sfruttamento degli esseri umani ed è stato molto interessante, formativo.
Nella splendida cornice di Palazzo Donini, sede della Giunta Regionale illustri relatori hanno presentato la storia italiana della legge sull’immigrazione con particolare focus sull’art. 18 del testo unico che prevede la possibilità di rilascio di uno speciale permesso di soggiorno allo straniero sottoposto a violenza o a grave sfruttamento ecc.
Dopo i saluti di Gianluca Mannucci, Cooperativa Sociale Borgorete per presentare il progetto Free Life 4 (dove Free è l’acronimo di Fuori dal rischio emarginazione ed esclusione e Life lo è di Liberi insieme favorendo l’emersione, e 4 sta per la versione del progetto più volte adattato per nuove risposte a nuovi bisogni dentro nuovi scenari), le autorità e i loro apprezzamenti per il seminario, l’apertura del programma con V. Castelli, esperto di politiche sociali, ha sottolineato i punti di forza e di criticità che saranno poi sviluppati dai relatori, delle strategie compiute e in corso d’opera per il contrasto della tratta e dello sfruttamento che ha assunto dimensioni e caratteristiche ampie e continuamente rinnovate, dei gradi di intensità del fenomeno: tratta, sfruttamento, grave sfruttamento, e di ipotetici scenari che verranno. A seguire L. Turco, più volte nota Ministra per la solidarietà sociale e poi della salute, ha illustrato il contesto storico in cui fu fatta la prima legge italiana sull’immigrazione, dopo 12 sanatorie. Il testo di legge, e l’art. 18 in particolare, ottenuti dopo molte battaglie politiche, furono finalmente promulgati a garanzia di diritti imprescindibili al di là della regolarità. Diverso e proficuo il tavolo di esperti di cui si avvalse per la promozione dell’art. 18, scritto specificamente contro la tratta e lo sfruttamento al fine di prostituire altri, attività che con la migrazione dall’Albania aveva assunto dimensioni e appunto caratteristiche totalmente sconosciute: vi aveva invitato, in qualità di esperti, operatori, spesso di associazionismo religioso, e attiviste sex worker, di tutt’altra formazione e approccio e funzionò!
Come ci racconteranno meglio B. Pilati di Arcisolidarietà e M. Colla di Borgorete, coordinatrici di Free life 4, in anni di migrazione nigeriana, oggi in diminuzione, le attività criminali di sfruttamento grave e di tratta ai fini di prostituire sono da tempo nuovamente modificate.
Dopo Turco ottima la relazione di G.M. Giammarinaro, che è stata special rapporteur delle Nazioni Unite sulla tratta degli esseri umani, magistrata che si è dichiarata orgogliosa perché è riuscita a esportare in Europa e non solo lo spirito dell’art.18 recepito da altre legislazioni europee. L’accento lo ha posto sulla condizione femminile e LGBT+, popolazioni queste che rappresentano con i minori la quasi totalità delle persone gravemente sfruttate per sesso commerciale, e sulla necessità di affiancare, allo spirito di controllo e repressione criminale, aspetti presenti nell’articolo, servizi alla persona davvero efficaci. Ci ha inoltre ricordato che non esiste una definizione internazionale di sfruttamento e ci ha fatto gli esempi nel mondo delle donne sfruttate a più livelli in agricoltura dove sono spesso non riconosciute, usate poi per fini sessuali, devastate da violenze fisiche, dello sfruttamento in famiglia o in altrui famiglie.
E, purtroppo, ci ha ricordato che le guerre, tutte, fragilizzando le popolazioni colpite, sono alimentatrici dei fenomeni di tratta e sfruttamento degli esseri umani. Capiamo tristemente, ma facilmente, perché.
A seguire e prima degli interventi in chiusura di programma delle relatrici A. Servillo, in rappresentanza del servizio per la prevenzione del Dipartimento delle Pari opportunità, e T. Bianchini, Coordinatrice del gruppo tratta del CNCA, seguite da Pilati e Colla con i dati calati nella realtà del progetto Free Life 4, abbiamo assistito alla relazione del Procuratore della Repubblica D. Mancini che, su tutto, ci ha sottolineato che lo Stato ha obbligo positivo, cioè il dovere, di adottare i provvedimenti per salvaguardare i diritti umani dedotti dalle Corti Europee, quali la Convenzione di Palermo del 2000, o la Direttiva Europea del 2011, ma recepita solo nel 2014 in Italia.
Infine, core business, Bianchini, Pilati e Colla, coordinatrici di qualità e grande spessore umano e specialistico, ci hanno ricordato le fatiche dei territori, delle comunità presenti, degli enti, degli operatori, presentato i numeri delle vittime di tratta, criticato l’esasperazione del mercato discount, posto l’accento sul più volte ricordato termine di vittima, che deve essere sottoutilizzato perché è passivizzante, della relatività dello sfruttamento che ha, nel passaggio ad esempio dalla condizione di accattonaggio a quella di ciclofattorino, ahahahah è la traduzione di rider ;), un significato di positività emancipante per chi deve ricostruire, o costruire per la prima volta, un progetto di vita.
Mattinata sorprendente e conclusasi con l’arrivo e i saluti a Famiglia Nuova di S. Tabarrini e F. Saladino, dirigenti della Prefettura perugina che affiancavano in quel momento il Prefetto vicario, e a cui hanno riferito, a proposito del nostro impegno speciale nell’accoglienza di cittadini migranti, prima con i CAS e poi con il progetto Réseaux, una serie di apprezzamenti. Timido ho reagito ai complimenti del Vice Prefetto sulla nostra missione, provando a ridefinirla, più laicamente, passione.
Il Prefetto ha avuto la meglio su di me tra gli astanti…
Bruno