3443 (che aumenteranno ancora per ritardi di notifica) i casi di nuove diagnosi di infezione da Hiv acquisite durante il 2017: dato pressoché stabile, in leggero ribasso ogni anno dal 2012, ad indicare che si vivono ancora comportamenti a rischio. Il maggiore rischio di trasmissione è legato ai rapporti sessuali non protetti: particolarmente colpita è la community degli uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM). Notiziario Istisan vol. 31 – n.9 supplemento 1 – 2018.
Il panorama dell’Aids e dell’Hiv è in grande cambiamento ormai da un ventennio: la ricerca farmacologica, sostenuta da ingenti risorse economiche messe a disposizione anche dalla Società Civile e dal mondo dell’Associazionismo, ha modificato lo scenario drammatico della prima decade dell’epidemia, a cavallo come qualcuno ricorderà, tra anni 90 e fine secolo del secondo millennio: le combinazioni farmacologiche disponibili dal 1996 riusciranno infatti a modificare, fino ad invertirlo, il trend davvero allarmante di quegli anni.
Oggi una persona che vive con Hiv, in trattamento farmacologico efficace, con viremia non determinabile, è un cittadino che non trasferisce il virus, anche se pratica una sessualità non protetta. È una verità accertata scientificamente e che dovrebbe illuminare la società dei non addetti ai lavori che, troppo spesso, ancora non sa, finge di non sapere, non vuole distinguere, stigmatizza erroneamente sia le persone che vivono con Hiv-Aids che la malattia conclamata. Girando il territorio del nostro paese, infatti, è frequente trovare graffiti, calcistici!?!, che utilizzano l’Aids, acronimo dello status di malattia, per insultare la città e i tifosi sportivi, “storicamente nemici”. Tra le province di Cremona e Piacenza, per citare un territorio che conosco, non è raro leggere su muri PC=AIDS e CR=MERDA, o viceversa, nell’evidente intento dei writers di sprezzare, infangando sdegnosamente la cittadinanza sull’altra sponda del fiume…
Curioso, ma ormai superato.
Terapie long lasting, iniettabili una volta ogni 4 o 8 settimane, studiate anche in assunzione preventiva, sono l’oggetto di ricerche scientifiche presentate negli ultimi Congressi internazionali e che contribuiranno ulteriormente al cambiamento dello scenario mondiale dell’Hiv-Aids.
Tuttavia è fondamentale proseguire nell’attività di informazione e di prevenzione, anche delle altre malattie a trasmissione sessuale, soprattutto nella popolazione sessualmente attiva che, come comunicato nella Campagna di Comunicazione promossa dall’Associazione Anlaids, #TIRIGUARDA, non è rivolta soltanto alle popolazioni chiave.
Perché, certamente, rimanere cittadini e cittadine che vivono senza Hiv-Aids è meglio.
Bruno