Lettere & Opinioni, “Il Cittadino”, 14 aprile 2025, p. 13.
In riferimento all’articolo “Diritti negati: il grido di dolore per i figli con disabilità “dalle medie il deserto nell’assistenza”, pubblicato in data 8 aprile 2025, Famiglia Nuova, in qualità di Ente gestore del servizio doposcuola Donmi all’interno della Scuola secondaria Don Milani di Lodi e di Capofila della Rete dei Doposcuola di Lodi, ritiene importante chiarire alcuni contenuti riportati.
In primo luogo sottolineiamo che quanto scritto nell’articolo non sia la corretta espressione di quanto emerso nel colloquio telefonico che abbiamo avuto con la “signora Laura” proprio la scorsa settimana.
La signora chiedeva, infatti, l’inserimento all’interno del doposcuola della sua bambina, affetta da una grave forma di disabilità, e che da settembre frequenterà la scuola Don Milani. La coordinatrice del doposcuola ha spiegato alla signora che, poiché il doposcuola, per sua struttura, è un servizio che prevede un contesto di gruppo ed un rapporto educativo 1:10, non possibile, nell’immediato, garantirle la certezza dell’inserimento avendo la figlia necessità di un rapporto educativo costante 1:1, anche per ciò che concerne le autonomie personali.
Non abbiamo mai affermato di non essere disponibili all’ingresso di ragazzi con disabilità (che per altro già accogliamo: attualmente abbiamo 35 iscritti di cui 3 ragazzi con disabilità certificata oltre a 8 ragazzi DSA), ma ci siamo preoccupati di essere nelle condizioni di garantire non semplicemente un “parcheggio” pomeridiano ma un servizio educativo adeguato ad una persona con forti limitazioni delle autonomie personali.
Per i motivi di cui sopra, abbiamo proposto alla signora un incontro per capire meglio le esigenze della figlia ed abbiamo chiesto di concederci del tempo per cercare possibili soluzioni. Tra queste anche le risorse economiche atte a garantire un educatore dedicato, comprendendo che, per una famiglia, sia oneroso sostenere la spesa di una figura educativa per cinque pomeriggi la settimana. La coordinatrice, come di consueto, raccolti i bisogni della signora, si è quindi attivata con i servizi sociali per approfondire possibili soluzioni da proporre. Purtroppo l’articolo è stato pubblicato prima che ci fosse la possibilità di definire una proposta e di coinvolgere in una progettualità condivisa la scuola.
Fatta questa premessa, ma non relativamente solo a quest’ultima, la Cooperativa, in qualità di capofila della rete dei Doposcuola (Parrocchia San Bernardo, Parrocchia San Lorenzo, Parrocchia di Borgo e Maddalena, Parrocchia di San Fereolo, Parrocchia Santa Francesca Cabrini, Associazione Pierre, Doposcuola Istituto Cazzulani – Cooperativa Mosaico Servizi, Doposcuola Vescovile) ritiene assolutamente doveroso replicare al suddetto articolo, nel quale i doposcuola vengono descritti come “luoghi per fare i compiti e quindi chi ha bisogni più specifici viene escluso”, certa invece che il nostro lavoro e l’impegno sia ben differente e soprattutto improntato all’inclusione.
È vero che, benché nati con l’obiettivo ed il mandato di supportare i ragazzi nei compiti e nello studio, i doposcuola sono anche, e soprattutto, un luogo di crescita e di opportunità educative per le nostre ragazze ed i nostri ragazzi e che forte è l’attivazione da parte di tutti noi per poter dare una risposta sempre più concreta ed adeguata alle sempre maggiori fragilità emergenti.
Siamo profondamente amareggiati per quanto è stato riportato e per l’accusa molto grave che ci è stata mossa e che va nella direzione di minare il lavoro costante e faticoso di coordinatori, educatori e volontari che ogni giorno si impegnano per garantire risorse un servizio di qualità anche muovendosi all’interno di un sistema istituzionale non sempre favorevole e che spesso non riconosce le adeguate risorse umane ed economiche.
Tutti noi siamo vicini alle famiglie di minori con disabilità e fragilità in generale, ne comprendiamo i bisogni e le sofferenze e, proprio per tale motivo, stiamo cercando di poter essere un supporto nella crescita dei loro figli, sempre con il pensiero di poter però garantire un intervento che sia innanzitutto adeguato e dotato di senso e significato.
Tutto ciò con le risorse che abbiamo, e impegnandoci direttamente anche per trovarne altre. Si veda ad esempio il progetto guidato da Famiglia Nuova, appena concluso e finanziato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, dall’emblematico titolo Pro.D.I. Lodigiani – Progetto Doposcuola Inclusivi Lodigiani. Un’esperienza che ha permesso alla rete dei doposcuola di arricchire li gruppi di lavoro di competenze specifiche per accogliere ed accompagnare in maniera sempre più adeguata famiglie e minori con fragilità specifiche.
Comprendendo perfettamente le difficoltà di queste famiglie, riteniamo doveroso, però, sottolineare la necessità che “il deserto nell’assistenza” di ragazzi con disabilità debba essere un tema da condividere e affrontare in maniera sinergica da Ente pubblico, Scuola e rete del Privato Sociale, impegno che Famiglia Nuova e tutta la Rete dei Doposcuola da tempo persegue.
Auspichiamo, quindi, che per il futuro vi possa essere una maggior disponibilità a lavorare insieme e a cercare soluzioni condivise nell’interesse di ogni ragazzo e ragazza con disabilità e rinnoviamo la nostra disponibilità a incontrare “la signora Laura” per cercare possibili soluzioni per sua figlia.
Famiglia Nuova, Società Cooperativa Sociale Onlus, Lodi