Il 20 giugno, sullo struggente e scenografico belvedere della Comunità Montebuono la Cooperativa, con una folta rappresentazione da Lodi, molto apprezzata, ha inaugurato pubblicamente il SAI di Magione, in provincia di Perugia, che coordiniamo con la partner Arca di Noè.
La vicepresidente Elisa Locatelli ha dato il benvenuto a tutte e a tutti i presenti, vecchi e nuovi amici, presenti anche parecchie famigliole con prole, e ha raccontato gli investimenti importanti fatti per aumentare l’offerta di servizi in Umbria, in linea con il piano programmatico triennale approvato e reso possibile dalle collaborazioni tra le competenze del nostro Ufficio innovazione e sviluppo, di cui lei è mente e braccio, i Responsabili delle strutture umbre e altri partner consolidati o da poco associati. Energie impiegate e impegnate per rispondere anche a nuovi bisogni portati dalle persone per esempio che arrivano alla ricerca di un asilo o un rifugio. L’investimento fatto negli ultimi anni, su tutti la candidatura al Bando per il coordinamento del SAI del Comune di Magione, poi affidatoci sul merito della proposta progettuale presentata, racconta di quanto e in che modo Famiglia Nuova consideri l’Umbria una regione fertile per continuare a tessere reti a maglie sensibili, capaci di intercettare i bisogni del territorio, che con la formula della co-progettazione portino a formulare delle proposte per attuare risposte concrete. Dopo altre interessanti notizie e novità che riguardano Famiglia Nuova, è il “padrone di casa” Fabio Ferrante a esprimere i saluti, anche a nome di tutta la numerosa Comunità di cui è il Responsabile, rinnovando l’entusiasmo di essere gli ospitanti dell’evento “Tracce di viaggio” nella Giornata mondiale del rifugiato.
Con la passione per l’accoglienza e l’emozione a spingere sotto la pelle ha introdotto il terzo momento di presentazione di alcune attività della Cooperativa: Enrico Battini, nuovo Referente Area Adulti, ambito sociale della Cooperativa, ha accostato con efficacia vecchi e nuovi bisogni delle persone che si rivolgono a noi e a cui noi prestiamo attenzione e cura nelle nostre case, nei nostri servizi, tutti, bisogni diversi alla cui presa in carico ci siamo dedicati da sempre; ha ribadito in che modo le nostre risposte di oggi ben rappresentino la continuità di missione dopo così tanti anni di visione, a partire da ciò che ancora ci ispira del sempre menzionato, ispiratore tra i fondatori, don Leandro Rossi.
Enrico al termine della sua comunicazione introduce al pubblico intervenuto la coordinatrice del SAI di Magione, Marisa Davolo, che, dopo essersi presentata e aver presentato le colleghe, ha raccontato alcuni aspetti che lo contraddistinguono, indicando alcuni criteri della gestione e alcuni aspetti dei rapporti con il territorio. Con colore e calore ha ricordato episodi di varia migrazione, anche autobiografici, e per donarci il suo di sguardo alle e sulle tracce di viaggio delle persone accolte nelle due case del SAI: oggi ci sono 4 famiglie composte da 4 coppie di genitori e 7 figli, giovani giovanissimi e anche infanti. È così come dici tu: noi siamo persone che accogliamo persone. Ho capito la lezione Marisa, grazie.
Dopo il suo intervento, Marisa dà parola ad Andrea Filippo Ravenda, professore di antropologia pubblica presso il dipartimento di cultura politica e società dell’Università di Torino che ci ha parlato delle migrazioni e del silent book di Shaun Tan, L’Approdo, che illustra un mondo tra reale e immaginario, fatto di cose che sono appena riconoscibili e molte mai viste prima, abitato da uomini e animali e lingue totalmente diverse, sconosciute. L’abitudine al nuovo mondo di arrivo è solo una parte delle fatiche che devono affrontare coloro che chiedono accoglienza e concessione di protezione, di asilo e di rifugio, dopo l’arrivo CLANDESTINO sulle coste o cercando di varcare le frontiere di terra del nostro Bel Paese. Poi con entusiasmo Marisa, volendo accanto a sé Claudio Ferracci della Biblioteca delle Nuvole, biblioteca di fumetti e illustrazioni di Perugia, ha chiamato a ricevere il premio i 3 finalisti del contest di fumetti, a soggetto appunto “Tracce di viaggio”, molto applauditi per la loro bravura.
Il Direttore generale della cooperativa Gian Franco ed Enrico ci intrattengono alcuni minuti ancora per raccontarci con il “gioco dei fagioli” a che punto sia la fantomatica invasione dell’Italia. Il premio per essersi più avvicinato alla quantità di fagioli nel vaso di vetro è andato a Fabio che, con altri, si è speso molto per far sentire ben accolti i partecipanti all’evento.
A seguire un ricchissimo buffet organizzato da Le Olivastre con l’eccellente collaborazione culinaria delle donne che oggi vivono nel SAI magionese: i nostri gusti sono stati molto soddisfatti dalla varietà di prodotti e, meno affamati, abbiamo intrattenuto piacevoli chiacchiere utili a consolidare e allargare alleanze.
Dal belvedere siamo stati colti dalla musica, intensa e suadente, suonata da Jebel Kamuteh manovrando e governando un curioso strumento a corde, la Kora, tipico dell’Africa occidentale: sotto l’albero centrale della terrazza e davanti al quadro nature dipinto dal caldo languore lacustre, ci ha rappresentato la cultura popolare del Gambia, raccontando testi e culture della sua terra di origine. La sua musica ci ha accompagnato alla conclusione dell’evento, echeggiando il significato e l’importanza di ciò che è stato promosso giovedì, anche per rafforzare l’osservatorio per nuove politiche di inclusione e per dare risalto alle realtà, ormai nella storia dei servizi umbri perché esistono da quasi 40 anni, della Comunità Montebuono, gestita da Fabio, e la Casa Alloggio I Tulipani, quasi 30enne, coordinata dallo storico Carlo Cremona, oggi Consigliere di Amministrazione della cooperativa.
Anche questa serata sarà un momento indimenticabile di celebrazione di valori importanti nelle tappe della vita della Comunità Montebuono, di Famiglia Nuova.
Bruno