Ieri pomeriggio, presso il salone della Cooperativa, nel giorno inaugurale della rassegna Lodi di Pace, si è tenuto l’incontro di presentazione della mostra Fuck War a cura del collettivo CHEAP di Bologna.
Erano presenti Sara Manfredi e Flavia Tommasini di CHEAP, l’assessora alla partecipazione Maria Rosa Devecchi che promuove e coordina la rassegna Lodi di Pace e la nostra presidente Elisa Locatelli. Nei saluti iniziali Devecchi ha sottolineato come l’idea di portare Fuck War a Lodi sia stata pensata come una felice coincidenza tanto dal Comune di Lodi quanto da Famiglia Nuova, segno che l’urgenza di parlare del tema della pace, anche con un linguaggio nuovo e spiazzante, è forte e condiviso.
Locatelli ha sottolineato come il tema della pace sia direttamente connesso con l’essenza stessa dell’identità di Famiglia Nuova a partire dalle parole di don Leandro che, collocando il nostro agire al fianco dei più fragili all’interno della società, li indicava come coloro che più di ogni altro subiscono la tragedia della guerra e ci esortava a dar loro voce. Fuck War è, nelle parole della nostra presidente, un regalo che Famiglia Nuova fa alla città, ma anche a sé stessa perché ci permette di entrare nel dibattito pubblico su un tema così importante, riacquistando il ruolo che ci è proprio di stimolo e agente attivo nei confronti della comunità territoriale.
Durante l’incontro Manfredi e Tommasini hanno raccontato da dove viene la scelta di CHEAP di utilizzare la tecnica dell’affissione di poster negli spazi pubblici per promuovere il confronto ed il conflitto culturale su temi che non trovano spazio nel dibattito mainstream. Un tipo di comunicazione a cui non siamo abituati perché non vuole indurre un comportamento o stimolare un acquisto, ma che invita a pensare, informarsi, agire.
All’incontro con Sara e Flavia hanno partecipato anche i ragazzi della nostra comunità Gandina che, dopo aver visitato i poster esposti in giro per Lodi, si sono confrontati con CHEAP tanto sul ruolo dell’arte pubblica e su come influenza il nostro immaginario e consente di agire il conflitto sociale, quanto sulla guerra, sulle sue cause e su chi, in fondo, ne paga realmente le conseguenze.
Per chi li volesse visitare i poster di Fuck War sono esposti a Lodi nelle vie: san Giacomo, Sforza, Piermarini, via Cavallotti, viale Milano.
Enrico Battini