Il pranzo è forse il momento conviviale per eccellenza anche se qui a INnEsco non sempre è semplice condividere pasti tranquilli.
Ci sono ragazzi che arrivano a testa bassa e faticano ad alzarla, altri vivaci ed esuberanti che monopolizzano il discorso. C’è chi ha passato una brutta giornata a scuola e non ha voglia di raccontare quanto accaduto, chi ha discusso con i genitori e si lamenta, chi sente la frequenza dello Spazio Educativo come un’imposizione calata dall’alto. C’è chi porta paure e preoccupazioni relative all’aver vissuto in prima persona situazioni a rischio come minacce e risse tra pari.
Tenere insieme storie ed esperienze differenti non è facile, soprattutto quando i ragazzi si conoscono poco e pensano di non condividere nulla con gli altri commensali. Pranzare insieme apre anche il racconto a parti di sé e della propria cultura, descrivendo piatti tipici, abitudini culinarie e gusti personali sconosciuti che facilitano la conoscenza reciproca. Anche in questi casi non sempre è facile comprendere il punto di vista altrui e capita di sentire commenti non scevri da pregiudizi e sarcasmo.
Il fascino sta in quelle occasioni in cui, senza rendersene conto, si arriva a chiacchierare insieme di temi e argomenti più disparati, che nessuno probabilmente si sarebbe mai immaginato di affrontare. È capitato che ogni ragazzo identificasse gli altri con personaggi della mitologia greca, argomentando con sottigliezza le sue scelte. Oppure, si è discusso in modo divertente dell’età e della vita privata degli educatori facendo supposizioni spiritose.
Lo stupore sta nel guardare i piatti vuoti e l’orologio che è avanzato, rendendosi conto che in quella giornata, senza obblighi o richieste specifiche, sono rimasti tutti a tavola dopo aver finito il pranzo per sorridere in compagnia di leggerezze, che poi tanto leggere non sono.
Così si scopre che un ragazzo si apre al gruppo, chiedendo consigli per come comportarsi con una ragazza, altri raccontano esperienze personali con tutta la genuinità che l’adolescenza porta con sé.
In questi momenti si può intuire che se un ragazzo rischia di infilarsi in situazioni pericolose, un altro interviene esortandolo a considerare le possibili conseguenze.
In altre parole, si scopre che non servono particolari strumenti o attività, quando c’è attenzione e interesse sincero per le parole dell’altro, il tempo passa, i volti sorridono e le relazioni si nutrono.
Clara