Positivi all’Hiv, basta sensi di colpa: ambulatorio psicologico al Delmati
Cristina Vercellone per “Il Cittadino”, 27 novembre 2024, p. 7
Non riuscivano a parlare con i figli, con i famigliari, si sentivano in colpa, a disagio, per anni sempre con questo peso sulle spalle. I pazienti positivi all’Hiv ora stanno meglio, possono finalmente superare i momenti di difficoltà, togliersi di dosso lo stigma generato dall’ignoranza sociale.
L’unità di malattie infettive dell’Asst di Lodi ha attivato un ambulatorio di supporto psicologico per i 500 pazienti lodigiani che vivono con l’Hiv e che sono curati dall’equipe dell’ospedale Delmati di Sant’Angelo guidata dal dottor Angelo Regazzetti.
Il progetto, intitolato “In ascolto”, promosso da Asst e Famiglia Nuova, con il contributo di Fondazione Comunitaria e Fondazione Bpl, è stato presentato ieri, in concomitanza con un video di promozione dell’iniziativa, lanciato sui canali Youtube di Famiglia nuova, dal direttore generale e dalla direttrice socio sanitaria dell’Asst Guido Grignaffini e Silvana Cirincione, l’infettivologa Chiara Cerri e le infermiere dell’ambulatorio di malattie infettive Roberta Bancheri e Cristina Patrinostro, insieme ai rappresentanti di Famiglia Nuova Alessandra Gandelli (responsabile di progetto e dell’area dei servizi socio sanitari e sanitari), Elisa Locatelli (progettista e vice presidente) e Laura Casu (psicologa dell’attuale edizione del progetto; Elena Cabrini lo era delle prime due edizioni), oltre a Duccio Castellotti, presidente della fondazione Bpl e Renzo Tansini, consigliere della fondazione Comunitaria.
«Ogni anno – ha sottolineato la dottoressa Cerri – sono 10 i nuovi casi. Nell’ultimo anno sono stati nella maggior parte dei casi pazienti giovani». Il più giovane ha 23 anni.
I direttori Grignaffini e Cirincione hanno messo in luce, insieme a Tansini e Castellotti, interessato a continuare a promuovere il progetto, il cambiamento radicale in campo sanitario, messo in luce anche dal messaggio di promozione dell’iniziativa diffuso attraverso le cartoline con il qrcode che rinvia alla visione del video:
Oggi, i dati scientifici indicano che le persone con virus Hiv che sono in cura non rischiano più di trasmetterlo, nemmeno con rapporti sessuali non protetti. Le donne con virus soppresso possono avere figli e allattarli
L’ambulatorio è aperto, ad accesso libero, al Delmati, senza bisogno di ricetta, tutti i mercoledì mattina, a partire dalle 7.30.
«Gli ambulatori di malattie infettive – hanno spiegato i rappresentanti di Famiglia Nuova – hanno segnalato la necessità di favorire il passaggio da un modello che vede la malattia come elemento puramente biologico e il malato come persona da curare a un approccio olistico, che consente la presa in carico della persona nella sua globalità, ponendo attenzione alla soggettività e all’unicità di ogni individuo e alle sue risorse, al fine di rendere il paziente stesso protagonista attivo del progetto di cura». Il progetto ha consentito la presa in carico anche dei famigliari, degli operatori e delle persone che vivono con l’Aids conclamata.